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Per l’A24 l’aggio arriva fino a Portonaccio: “Ma ora basta col pedaggio dentro Roma”

Anche Portonaccio porta un “aggio” a Strada dei Parchi Spa. Perché sull’A24 c’è pedaggio anche oltre il casello. La barriera di Roma Est a Lunghezza, infatti, è solo poco più di un’illusione ottica per gli automobilisti, considerato che nella tariffa autostradale che pagano sono a carico anche gli 11 chilometri del tratto urbano fino all’innesto con la tangenziale est vicino al Verano, compresi gli svincoli di Tor Cervara, Togliatti, Fiorentini e, appunto, Portonaccio. Ma la società concessionaria così giustifica gli aumenti: “Tra il 2003 ed il 2017 Strada dei Parchi ha sostenuto ingenti investimenti per la realizzazione di opere importantissime. Le Complanari di Roma, per cominciare: opere che hanno reso più sicuri e veloci l’ingresso e l’uscita dalla Capitale, per un importo complessivo di 258 milioni di euro”.

COMPLANARI PER 2/3 PUBBLICHE – Le due nuove arterie hanno raddoppiato il tratto urbano nel 2014. Ma anche li si paga il pedaggio di 12 centesimi al chilometro, almeno per chi si immette dai 3 caselli prima dell’innesto con il Grande raccordo anulare: Lunghezza, Ponte di Nona e Settecamini. I cui residenti da anni protestano contro “il pagamento del pedaggio dentro Roma”, ricordando che le complanari sono state finanziate solo per un terzo dalla società concessionaria e per i restanti due terzi da Anas e Ministero da una parte, e Regione, Provincia e Comune di Roma dall’altra.

“SVINCOLO PAGATO DAL CAR” – Una protesta analoga a quella dei tanti operatori del Centro Agroalimentare di Roma, ai quali fanno pagare i 10 chilometri fino al casello di Settecamini “considerandoli un “territorio di montagna”, dimenticando che il braccio dello svincolo autostradale che dalla A24 si immette sulla via Tiburtina (alla altezza di Setteville) fu costruito nel 2002 a spese del Car- tiene a precisare il direttore generale degli ex Mercati generali, Fabio Massimo Pallottini- E, dimostrando il palese intento di far cassa massimizzando i ricavi del traffico in entrata e in uscita dal Car, la concessionaria autostradale ha attribuito ai 10 chilometri di sua competenza gestionale che arrivano a Settecamini dalla Tangenziale Est l’odioso titolo del tratto autostradale probabilmente più caro in Italia”. Pallottini ha chiesto “un incontro al Ministero e alla Regione perché ci spieghino dove dobbiamo remare: verso lo sviluppo o verso le rendite da monopolio?”. Nel 2012 la Pisana ha finanziato con 40 milioni di euro le complanari, per le quali anche l’allora Provincia di Roma stanziò 10 milioni e il Campidoglio 35 milioni.

IL SILENZIO DELLA RAGGI – Alla guida di questi due ultimi enti c’è la sindaca Virginia Raggi, però rimasta finora in silenzio riguardo agli aumenti del 12,89% scattati a capodanno. Mentre 3 anni fa, quando il Movimento 5 Stelle era all’opposizione, i consiglieri pentastellati presentarono invece un’interrogazione all’allora sindaco Ignazio Marino per chiedere “come sia possibile, seppure le complanari siano di proprietà del Demanio e gli svincoli di Roma Capitale, far pagare un pedaggio per il transito”. Ma anche l’attuale opposizione fece annunci disattesi: “Che a Ponte di Nona si debba pagare il pedaggio è già discutibile, che addirittura lo si aumenti è assurdo: un’ingiustizia che va sanata”, twittò nel 2016 il presidente del Pd, Matteo Orfini.

IL SIT-IN – Case Rosse e Ponte di Nona hanno indetto un sit-in di protesta davanti alla sede della concessionaria dell’A24, Strada dei parchi Spa, in Via Bona. “Proprio per manifestare il nostro dissenso contro gli aumenti ritenuti eccessivi, che ricordiamo per Settecamini e Ponte di Nona raggiungono il 20%- ha quantificato il presidente dell’Associazione IV Municipio Case Rosse, Paolo Di Giovine- Ciò ci sembra ingiusto per i cittadini romani che abitano nelle periferie, in quanto già pagano l’autostrada per delle uscite autostradali che di fatto non ci sono, in quanto vengono percorsi chilometri di strada complanari”. Anche Franco Pirina, presidente del Caop Ponte di Nona, protesta contro l’aumento del 100% in 10 anni perché il pedaggio per i 12,40 chilometri nel 2008 si pagavano 70 centesimi, mentre ora occorre il doppio: un euro e 40 centesimi.