La Procura di Tivoli dispone della metà dei sostituti procuratori rispetto alla media nazionale, ma l’intero foro tiburtino continua a perdere toghe ed anche il personale amministrativo scarseggia. Questo il panorama del palazzo di giustizia di Viale Arnaldi tratteggiato nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario da parte del procuratore della Repubblica, Francesco Menditto. “La Procura della Repubblica di Tivoli è collocata al 134° posto su 139 Uffici di Procura, con un rapporto pari a 1 magistrato per 60.804 abitanti rispetto a una “media” nazionale di 1 PM per 30.185 abitanti”, quantifica il procuratore, che ha chiesto l’incremento di 2 sostituti. Il Ministero, però, ha aumentato l’organico di una sola unità, lasciando “la Procura di Tivoli con un rapporto estremamente sfavorevole: Tivoli 1 PM per 54.000 abitanti, con Rieti (minimo) 1/28.000 e Velletri (massimo (1/46.000). L’incremento di 2 unità avrebbe comportato un rapporto più equilibrato: Tivoli 1 PM per 48.000 abitanti, con Rieti (minimo) 1/28.000 e Velletri (massimo (1/46.000)”. E così l’intera macchina giudiziaria ne risente: “i dati complessivi rendono evidente la sopravvenienza esponenziale dei procedimenti fino al 2010, con progressiva formazione di arretrato. Se fossero stati assegnati tempestivamente due ulteriori Sostituti Procuratori, come previsto inizialmente, non si sarebbe verificata l’attuale situazione”. Perché, sottolinea il procuratore Menditto, “la quantità di arretrato, non riducibile seriamente se non con l’aumento di due sostituti e del personale amministrativo, rischia di comportare tempi di definizione tali da rendere prevedibile la prescrizione per le contravvenzioni e per i delitti puniti meno gravemente (anche per le difficoltà che presenta il settore penale del Tribunale), disincentivando i riti alternativi”. Per questi motivi al capo della Procura tiburtina preme “sottolineare la grande capacità e professionalità dei magistrati che riescono a fare fronte a un rilevantissimo carico di lavoro, come in precedenza evidenziato (oltre 1.000 procedimenti noti sopravvenienti per anno, tutti definiti, con un arretrato “non intaccabile”)”.
IL PERSONALE AMMINISTRATIVO – Oltre ai togati, però, si registra anche “la cronica carenza dell’organico previsto per il personale amministrativo. Anche per il personale amministrativo vanno premesse le medesime considerazioni svolte per l’organico dei Magistrati. Appare improcrastinabile un ampliamento della pianta organica, rimasta immutata rispetto agli anni precedenti (34 unità), assolutamente inadeguata in rapporto sia all’ampiezza del Circondario (che consta di ben 75 Comuni ad elevata densità abitativa), sia al numero dei procedimenti penali pendenti e a tutti gli elementi posti in rilievo riguardo l’insufficienza dell’organico dei magistrati”. Già il decreto “istitutivo degli Uffici Giudiziari di Tivoli aveva previsto per la Procura una pianta organica “provvisoria” di 30 unità, con riserva di aumentarla a 48, una volta superata la iniziale fase di operatività dell’ufficio, ma tale incremento non è mai stata realizzato”, ricorda il procuratore Menditto. Anche nel 2005 “è stato disposto un limitato aumento di organico di appena 4 posti: un direttore amministrativo, un funzionario giudiziario e due cancellieri. D’altra parte la necessità d’incremento dei magistrati da parte del Ministero dimostra la necessità di analoga decisione in ordine al personale amministrativo. Con il passaggio alla amministrazione della Giustizia del personale appartenente alla ex Polizia Provinciale (avvenuto nel 2016) sono stati coperti due dei tre posti vacanti, il posto di funzionario giudiziario e di cancelliere. Precisata l’attuale insufficienza radicale dell’organico (34 unità) rispetto a quello necessario e originariamente previsto (48 unità) risulta scoperto ancora un posto in organico. Si fa fronte alle incombenze solo grazie al personale appartenente ai ruoli della Regione Lazio”.