La raccolta di rifiuti la stanno facendo gli operatori ecologici: oltre all’immondizia, infatti, raccolgono i no per i loro stipendi. Una crisi che attraversa diverse aziende e copre tutta la Valle dell’Aniene, da Olevano Romano a Vicovaro.
LAZIO AMBIENTE – Solo il 15 febbraio si è sbloccata la situazione di Lazio Ambiente Spa, dopo che la manifestazione del 9 a Colleferro da parte dei 400 lavoratori che si sono ritrovati davanti la sede dell’azienda per fare sentire la propria voce contro il mancato pagamento degli stipendi. “La Regione che è proprietaria della Spa – aveva denunciato Maurizio Morgia, dirigente territoriale Ugl – non sta mantenendo nessuna delle promesse fatte. Nessun progetto per impianti alternativi, nessuna garanzia delle retribuzioni. Ci sono 400 famiglie al collasso ed un indotto intero che sta morendo”. “I lavoratori di Lazio Ambiente sono in mobilitazione per il mancato pagamento dello stipendio, a sostegno di una soluzione positiva della crisi aziendale e per favorire la rioccupazione degli oltre 300 esuberi dichiarati dall’azienda”, ha rincarato la dose la Cgil. E una settimana dopo la protesta di Colleferro la Regione Lazio ha reperito le risorse necessarie per sbloccare le problematiche relative agli stipendi del personale e pagare gli emolumenti mancanti per i dipendenti di Lazio Ambiente Spa. “Un lavoro fatto di concerto con i Comuni che usufruiscono dei servizi di Lazio Ambiente con i quali prosegue la collaborazione incentrata sulla necessità di fornire una prospettiva futura a tutti i dipendenti della società – così Mauro Buschini, assessore all’ambiente, che ha aggiunto: anche in questa occasione la Regione si è adoperata per la risoluzione di una problematica importante. Continueremo a creare le condizioni, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente del nostro territorio, per proseguire nella rivoluzione del modello del ciclo dei rifiuti, tutelando la piena occupazione e seguendo i principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale”- ha detto ancora Buschini. La società Lazio Ambiente aveva trasmesso alla Regione l’elenco dei crediti certi, liquidi ed esigibili, alla data del 12 ottobre 2017, che risultano essere pari a complessivi euro 14.099.851,78, così suddivisi per quanto riguarda la Valle dell’Aniene: Genazzano, euro 248.907; Olevano Romano, euro 343.278; San Vito Romano, euro 178.997; Subiaco, euro 455.933; Trevi nel Lazio, euro 332.391”.
VALLE USTICA – Anche nella Valle Ustica all’appello mancano gli stipendi di novembre e dicembre, “ma nonostante tutte le difficoltà continuano a lavorare, sperando che i Comuni di Vicovaro, Mandela, Roccagiovine, Licenza e Percile paghino quanto dovuto alla Tac ecologica”. L’azienda, infatti, gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti per l’unione dei comuni e in assenza di quei pagamenti non corrisponde il salario agli operai. “Un problema, purtroppo, tutt’altro che inedito nel settore. Scioperi e agitazioni sono all’ordine del giorno ormai da anni. Le risposte sono sempre le solite: i Comuni non pagano le fatture alla società, che automaticamente non paga gli stipendi ai lavoratori. Ci aspettiamo un impegno maggiore da parte dell’Unione dei Comuni della Valle Ustica e interpelleremo le istituzioni a tutti i livelli per segnalare questa cattiva abitudine. In passato, abbiamo registrato le stesse difficoltà (con altre aziende come Diodoro ecologia e Ama servizi ambientali) e non è un bel vedere. Anche se l’azienda è comunque responsabile del pagamento degli stipendi, resta il fatto che non possono essere proprio degli enti pubblici a operare come cattivo pagatore e con una tale recidività”. È quanto afferma la Fp Cgil di Roma e Lazio.