Rocca Cencia, l’Ama progetta la videosorveglianza Nuova inchiesta per Cerroni: “accordo vantaggioso”

Rocca Cencia sarà presidiata dalla videosorveglianza dell’Ama contro i ladri di carburante: “Abbiamo già inoltrato all’Ispettorato del lavoro l’istanza di autorizzazione per l’installazione di 28 telecamere che permettano di controllare i cinque impianti di distribuzione negli stabilimenti di Ponte Malnome, Salario, Acilia, Tor Pagnotta e Rocca Cencia: questo sistema consentirà di evidenziare subito eventuali comportamenti illeciti”. Nel frattempo, conclude l’azienda, “è stato rafforzato il team per il controllo dell’erogazione di carburanti e anche il servizio di security nei cinque impianti”.

LA NUOVA INCHIESTA – Non finiscono i guai con la giustizia per Manlio Cerroni. Il ras delle discariche romane, infatti, rischia di essere travolto da una nuova bufera giudiziaria: Cerroni, in questo nuovo filone d’inchiesta, è accusato dal procuratore aggiunto della Dda di Roma, Michele Prestipino e dal pm Alberto Galanti – si legge nell’atto di chiusura delle indagini – di associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti, frode e falso nell’ambito del maxi procedimento sulle discariche di Malagrotta. Questa indagine è la prosecuzione di quella che nel 2014 lo aveva portato in manette e oggi alla condanna. In totale sono 9 gli indagati: il suo braccio destro Francesco Rando, legale della E.Giovi.; Piergiorgio Benvenuti e Giovanni Fiscon, ex presidente ed ex amministratore delegato di Ama, indagati per abuso d’ufficio per aver firmato un accordo vantaggioso per Cerroni per il tritovagliatore di Rocca Cencia, di sua proprietà. Poi i funzionari della Provincia, Claudio Vesselli, e della Città Metropolitana, Paola Camuccio. Indagato anche Giuseppe Porcarelli, affittuario del tritovagliatore di Rocca Cencia, il gruppo Colari e la E.Giovi.