Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al termine del sopralluogo allo stabile Ater in ristrutturazione di via Pietro Bembo, a Primavalle, ha reso noto che “oggi possiamo annunciare – un nuovo investimento di circa 12 milioni di euro: parte una nuova stagione di interventi di ristrutturazione straordinaria, in parte già partiti o che partiranno nelle prossime settimane a Torrevecchia, Primavalle, Tor de’ Schiavi e poi seguiranno San Basilio, Pietralata, Quarticciolo, Tor Vergata, Garbatella e Ostia”. El’assessore regionale del Lazio alle Politiche abitative, Massimiliano Valeriani, ha aggiunto: “applicando la legge sulla rigenerazione urbana, possiamo avere almeno altri 300 appartamenti da consegnare al Comune di Roma e dare un grande contributo per l’emergenza abitativa. In questo stabile erano stati previsti inizialmente 12 appartamenti, ma abbiamo riconfigurato la tipologia degli stessi anche per dare una risposta alle nupve tipologie familiari presenti nelle liste dell’Erp, quindi questo stabile arriva da 12 a 18 con appartamenti di 40, 45 e 68 mq, più tre appartamenti più grandi per persone portatrici di handicap”. Ma la minoranza in Consiglio regionale resta scettica ed invita a diffidare: “Continuano le sparate in pompa magna del presidente della Regione Lazio sugli interventi agli alloggi Ater. In questi giorni, infatti, abbiamo assistito al solito profluvio di annunci per riqualificare le case dell’Ente – “12 mln di euro per lavori di ristrutturazione straordinaria perle abitazioni di Torrevecchia, Primavalle, Tor de’ Schiavi, San Basilio, Pietralata, Quarticciolo, Tor Vergata, Garbatella e Ostia”. Un rituale già visto e rivisto di proclami dove la Giunta Zingaretti inaugura continuamente le stesse opere spacciando interventi ordinari per lavori straordinari finanziati dalla sua amministrazione”. Così in una nota congiunta gli esponenti di Fdi alla Regione Lazio, Fabrizio Ghera, capogruppo alla Pisana e Chiara Colosimo, consigliere regionale. “In realtà, i tanto sbandierati “nuovi interventi” null’altro sono se non lavori già programmati e finanziati con fondi Ater per la normale manutenzione dei propri stabili. Infine, ci chiediamo: visto che siamo senza bilancio come li ha stanziati questi fondi? La campagna elettorale però è finita da un bel pezzo, ed è ora che “Zingaballe” i soldi per le Ater li metta davvero”.
CASE ATER AI CLAN – Nel frattempo, però, l’azienda municipale ha altri problemi da risolvere. “In tutto abbiamo 10 alloggi occupati dai clan, di cui peraltro 7 legittimamente sulla base di provvedimenti di assegnazione fatti dall’ufficio del Comune di Roma e tre occupanti senza titolo”. Sono i numeri forniti da Pasquale Basilicata, commissario straordinario dell’Ater di Roma, sulla presenza nelle case popolari di appartenenti al clan. Basilicata aggiunge che “ovviamente il problema non è questo. Il problema è come il clan gestisce e distribuisce, governando il mercato degli alloggi popolari. Dobbiamo essere capaci di rompere il muro di omertà che si costruisce, dobbiamo consentire ai cittadini di denunciarle queste cose, di rappresentarcele, per essere in grado di intervenire. Allo stato attuale noi possiamo avere solo un’idea molto approssimativa e generica, il fenomeno è grave ma è difficile dare un numero”. La questione “va risolta perché non è più compatibile con il quadro di legalità che dobbiamo garantire. Quello che mi preme precisare è che in primo piano sulla lotta all’abusivismo e all’illegalità c’è Ater e c’è da sempre. Noi registriamo circa 6700 occupazioni abusive, rispetto alle quali Ater ha già emanato più di 1600 provvedimenti di sfratto che attendono di essere portati in esecuzione. Lo dico perché proprio di fronte alla gravità del problema è importante che costituiamo anche un quadro di credibilità di tutte le istituzioni e individuiamo anche quei percorsi che in maniera coerente possono riportarci a un risultato di ricostruzione di un clima di accettabile legalità”. E il prefetto di Roma, Paola Basilone, ha così commentato: “Se facciamo un’operazione massiccia può diventare complicato. Dobbiamo sgomberarli uno per uno, con misura e equilibrio per risolvere sul serio il problema”.Ma l’associazione dei consumatori, Aduc, incalza: “Nei cinque anni appena trascorsi la situazione delle Ater si è aggravata, come testimonia lo stato comatoso dell’Ater del Comune di Roma.La nostra proposta è di istituire una sola Ater regionale, con direzioni operative nelle province. Si eviterebbero, così, presidenti, consigli di amministrazione e collegi dei revisori dei conti e si darebbero un indirizzo programmatico e una gestione dei fondi (già scarsi) più razionale.Smantellare i carrozzoni e diminuire i costi dovrebbe essere una priorità per la giunta Zingaretti”.