Dopo ben 4 anni è finalmente terminato il secondo lotto dell’acquedotto di Monte Livata, l’acqua ormai è alle porte della montagna di Roma Capitale. Per il completamento del secondo lotto era arrivato nel 2014 un finanziamento della Regione Lazio di 450 mila euro. Ora la conduttura dalla periferia di Livata, nella zona dell’abbeveratoio degli animali al pascolo brado, dovrà essere portata nel centro urbano e poi dovrà essere realizzato un serbatoio in località Cesone per raggiungere, poi, a caduta, le abitazioni di Livata e Campo dell’Osso. Per il collettore fognario, invece, la rete fognante realizzata dal consorzio di privati deve ancora allacciarsi. Un acquedotto che a Livata è atteso dagli anni 60 e numerosi in passato sono stati progetti e proposte. Ora l’acqua a Livata è solo ad un passo dalle abitazioni e per portarla su in montagna sono state installate delle pompe di sollevamento nel serbatoio di contrada Tollano. “L’ulteriore progetto per il completamento dell’infrastruttura, per portare l’acqua nella zona urbana di Livata e di Campo dell’Osso – spiega il Comune – è stato interamente rivisitato dall’Ente negli ultimi mesi e trasmesso alla segreteria tecnica operativa Acea ATO2 nel mese di febbraio scorso per richiederne l’inserimento nel programma degli investimenti 2018 – 2019”. Se il collettore fognario, però, è terminato e si allaccia al depuratore sublacense, mancano all’appuntamento ancora le fognature realizzate dal consorzio dei privati. La rete fognante fu realizzata, subito dopo il sequestro di centinaia di immobili per problemi ambientali da parte della magistratura. Si costituì un consorzio che realizzò la rete fognante negli anni 80, ma l’allaccio al collettore deve ancora avvenire.