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Tivoli, “nasce” il parto senza dolore: “Le donne possono prenotare qui”

“Partorirai senza dolore”. A differenza delle sacre scritture, l’ospedale di Tivoli annuncia l’avvio del parto indolore. Da questo mese, infatti,“è possibile praticare la parto-analgesia inalatoria con miscela precostituita 50:50 di ossigeno e protossido di azoto, sotto diretto controllo del personale sanitario ed adeguato monitoraggio”, spiega il direttore del Dipartimento Materno Infantile, Giorgio Bracaglia. “Il gas è inodore, ha tempi di eliminazione veloci, ha effetto ansiolitico e non interferisce sulla progressione del travaglio e sul benessere fetale. È una metodica molto utilizzata nel nord Europa e nelle regione del nord Italia”.Prima del parto la donna può intraprendere un percorso di formazione, scambio e consapevolezza decidendo di partecipare ai corsi pre-parto organizzati presso la sala Parto dell’Ospedale e nei Consultori. Le donne interessate possono prenotarsi fin dai primi mesi di gravidanza, personalmente o telefonicamente presso la struttura scelta e saranno poi contattate intorno al 6°-7° mese di gestazione. Durante gli incontri verranno trattati argomenti riguardanti la fisiologia della gravidanza, del parto e del puerperio, l’allattamento ed elementi di puericultura. Inoltre verranno eseguiti esercizi di ginnastica dolce e tecniche di rilassamento e respirazione. Dopo il parto il rooming-in garantisce alle neomamme che lo desiderino, quando le condizioni di salute di entrambi lo consentano, di rimanere sempre accanto al bambino, notte e giorno, potendo contare sulla presenza costante e continua del personale dell’ospedale. Si tratta di un servizio a richiesta. Per chi decide di non scegliere il rooming-in c’è a disposizione il nido accogliente.“Tra i vantaggi del rooming-in – spiega il direttore di Ostetricia e Ginecologia, Valerio Napolitano – vi sono la facilitazione dello sviluppo delle competenze materne nella cura del proprio bambino, la promozione dell’attaccamento e della relazione mamma-bambino (processo di bonding), riduzione del rischio di infezioni ospedaliere per il neonato, empowerment della mamma, dimissione maggiormente appropriata grazie all’assistenza mirata allo sviluppo delle competenze materne e in virtù dell’empatia creata con il personale, facilitazione e sostegno all’avvio e mantenimento dell’allattamento al seno a richiesta del bambino”.