A24, mea culpa del Ministero: “la riduzione del personale non ha consentito adeguate ispezioni”

Dopo le polemiche sul mea culpa del Ministero delle Infrastrutture, che a fine agosto aveva messo per iscritto l’ammissione di un’omissione, relativa ai dovuti controlli sui viadotti delle autostrade A24 e A25, era molto attesa l’audizione della società concessionaria della Roma-L’Aquila-Teramo nel Consiglio regionale del Lazio. Rispondendo ad un esposto, presentato da alcune associazioni abruzzesi, sullo stato di sicurezza dell’infrastruttura, infatti, il Ministero ha scritto: “Non è possibile, allo stato attuale, dare un riscontro sui contenuti tecnici. La drastica riduzione di personale di quest’Ufficio non ha consentito negli ultimi anni di effettuare visite ispettive adeguate per verificare lo stato di degrado delle infrastrutture assentite in concessione”. Ma Cesare Ramadori, amministratore delegato della società concessionaria “Strada dei Parchi”, che ha 55 chilometri del suo tratto nel territorio laziale, ha assicurato che “l’autostrada è controllata e monitorata costantemente. Gli unici rischi derivano dal fatto che l’infrastruttura percorre territori più volte interessati da eventi sismici. Per questo motivo, frequenti sono le ispezioni e gli interventi di misure di sicurezza urgenti” (ma il primo settembre lo stesso ministro Toninelli ha ammesso che il dicastero non è in condizioni di vigilare sulle sue strutture: dispone solo di un quinto dei tecnici previsti per l’ispezione della rete dei lavori pubblici. “Gli addetti previsti per legge quando si decise, circa 10 anni fa, di costituire una agenzia di vigilanza e l’ispezione infrastrutture dovevano essere 250. Oggi sono 100, di cui 50 amministrativi impiegati, quindi non tecnici”).

I CALCINACCI DELL’AQUILA – L’11 settembre “sono stati rimossi tutti i pezzi di calcestruzzo che potenzialmente potevano distaccarsi. Sono così state ripristinate le condizioni di normalità”, assicura ora la società concessionaria Strada dei Parchi dopo la caduta di alcuni pezzi di calcestruzzo che coprivano il ferro nella parte sottostante il viadotto San Giacomo, all’Aquila, precipitati su una strada del quartiere, con i residenti che hanno fatto intervenire i vigili del fuoco. E’ stata anche inviata una relazione alla Prefettura in cui si paventa un “degrado strutturale del calcestruzzo e dei ferri”, che risulterebbero ossidati. Ma la società concessionaria ribadisce il ritorno alla normalità: “i tecnici di Sdp hanno confermato che il viadotto è sicuro e non presenta problemi statici.  Si ricorda che anche su questo viadotto da pochi mesi sono terminati i lavori di messa in sicurezza urgente degli appoggi. Lavori che fanno parte del primo pacchetto di interventi che la concessionaria Sdp ha realizzato sotto tutti i 197 viadotti di A24 e A25 a seguito del ripetersi di terremoti tra il Lazio e l’Abruzzo dal 2009. Oggi sotto questo profilo le autostrade A24 e A25 sono più sicure rispetto ad un anno fa, anche se il progetto di messa in sicurezza straordinaria deve essere completato”. Un ritardo che la società del Gruppo Toto addebita al Ministero delle Infrastrutture: “Dopo gli interventi sugli appoggi resi più sicuri con un progetto di “antiscalinamento”, si deve intervenire urgentemente anche sui piloni e sugli impalcati per affrontare e risolvere il problema del “decorticamento” del calcestruzzo, vale a dire quei distacchi provocati dal tempo e soprattutto dall’uso di sale qui impiegato in dosi massicce in autunno ed in inverno per prevenire il pericolo del ghiaccio. Questa seconda parte del progetto di messa in sicurezza di A24 e A25 ha superato tutte le fasi di autorizzazioni ma da sette mesi è bloccata a livello ministeriale”. E lo stesso ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, ha annunciato nel corso di un’audizione alla Camera dei Deputati che “il Governo sta valutando di provvedere con un provvedimento normativo ad hoc, finalizzata a consentire la prosecuzione degli interventi di adeguamento delle tratte autostradali divenuti urgenti e improcrastinabili a seguito degli eventi sismici verificatesi nel 2009 e proseguiti, con differente intensità, sino all’anno corrente, che renda utilizzabili anticipatamente le annualità, sino all’importo residuo di 192 milioni di euro”. Ma, se la querelle sui lavori va verso una soluzione, è destinato a continuare lo stallo su concessione e pedaggi. “Le Amministrazioni competenti- ha aggiunto il ministro- con la presenza della società Strada dei Parchi, hanno proceduto ad una verifica sulle modalità di revisione del rapporto concessorio relativo alle autostrade A24/A25. Nel corso dei lavori sono state sviluppate molteplici ipotesi operative senza addivenire all’individuazione di una soluzione unanimemente condivisa. In considerazione delle differenti posizioni manifestate dalla società, si prevede un allungamento dei tempi per l’aggiornamento del Piano finanziario”.