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10 DOMANDE AL COMMISSARIO ZINGARETTI

E’ passato un mese dall’atto d’accusa, lanciato dall’interno della stessa maggioranza che governa la Regione (l’ex capogruppo Pd, Marco Vincenzi), contro il commissariamento dell’Asl Roma 5. Ma, dopo il fuoco amico, nessun altro ha osato attaccare il governatore-commissario Zingaretti. Né i sindaci della Valle dell’Aniene, sempre ossequiosi nei confronti del presidente della Regione, né i partiti delle varie, sedicenti opposizioni. “L’Aniene”, fin dal suo primo numero, denuncia i torti subiti dal sistema sanitario di questo comprensorio, inferti dalle maggioranze di ogni colore, e non può che concordare con quanto ha finalmente dovuto ammettere finanche uno degli uomini più vicini a Zingaretti. E, usando anche le parole dell’ex sindaco di Tivoli, osiamo porre al governatore-commissario, e ai silenti sindaci della Valle dell’Aniene, le seguenti domande:

  • Quali sono i motivi che hanno portato al commissariamento dell’azienda 10 mesi fa?
  • Perché sono stati cambiati 2 direttori generali (non cacciati, ma trasferiti alla guida di altre aziende regionali, come Caroli al Sant’Andrea e De Salazar All’Asl Roma 3) in soli 2 anni, sostituiti alla fine con un “commissario a mezzo servizio” con l’Asl Roma 4?
  • Perché non si rilanciano i “5 ospedali, alcuni dei quali con criticità non risolte”, a partire dal decimato Subiaco e l’ingolfato Tivoli?
  • Perché non si interviene per migliorare “le condizioni di inefficienza del pronto soccorso e il blocco delle attività operatorie di elezione dell’Ospedale di Tivoli, sede del DEA dell’azienda”?
  • Perché si continuano, con trasferimenti e mancate sostituzioni, a compromettere “le difficili condizioni di operatività conseguenti la carenza di personale” degli ospedali?
  • Perché ancora non arriva l’agognata Risonanza Magnetica a Tivoli (attesa dal 2014 e ri-annunciata nel marzo scorso) e non si sostituisce l’obsoleta Tac di Subiaco, presa 4 anni fa “a seconda mano” proprio da Tivoli?
  • Perché sono anni che non si riunisce la “Conferenza dei sindaci” dell’Asl Roma 5?
  • Perché i (fin troppo) pazienti dell’Asl Roma 5 sono costretti alla crescente mobilità passiva (69%) verso le strutture di altre aziende sanitarie, pubbliche e private, in cerca di un posto letto, in un comprensorio che dispone solo di un terzo dei letti previsti dagli stessi standard regionali (uno su mille invece di 3)?
  • Perché a Subiaco non viene attivato il “Progetto Ictus”, fermo da 5 anni insieme al macchinario ancora incellofanato, da quasi 3 anni ancora non “decolla” l’elisuperficie e da 2 si attende l’annunciata “sala rossa”, dopo l’assurda chiusura della Terapia intensiva-Rianimazione?
  • Perché, da 10 mesi, la Regione non “nomina un Direttore Generale che intraprenda con impegno i gravosi compiti che il governo della Sanità dei nostri territori richiede per recuperare i ritardi fin qui accumulati”, come ora ammette finanche lo stesso zingarettiano Vincenzi?