Il Reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Tivoli ha chiesto la “possibilità di immissione di nuovo personale in organico da destinare all’Unità Dialisi di Subiaco per predisporre il calendario delle sedute” per i 16 dializzati del distretto sublacense. Ma, “in considerazione del superamento delle ore di straordinario del personale medico” e “in assenza di assunzione di nuovo personale, si rende urgente e necessario attivare il progetto in intramoenia presso l’Unità Dialisi di Subiaco dal primo ottobre al 31 dicembre 2018. Il progetto comporterà un impegno pari a presunte 790 ore medici per corrispondenti 158 sedute dialitiche per una spesa complessiva di 47 mila e 400 euro (comprendenti gli oneri a carico dell’azienda) per il personale medico (60 euro lordi per ogni ora). Ciò a fronte di una valorizzazione totale da parte della Regione con rimborso contabile pari a euro 104.450 (euro 165,27 per singola dialisi)”. Sale così a un milione e 347 mila euro il conto dell’attività “aggiuntiva” nell’Asl Roma 5, dove tutti i reparti dei 5 ospedali, infatti, riusciranno ad andare avanti sino a fine anno solo grazie alla spesa di questi gettoni pagati in “regime di libera professione”. Anche perché, nei 5 Pronto soccorso aziendali, a fronte di “un totale di 56 Medici si evidenzia una carenza di organico di 13 Medici, oltre la mancanza degli specialisti costituenti il team di pronto soccorso. Tale carenza di organico- scrive l’Asl- determina un allungamento dei tempi di attesa di tutti gli accessi con particolare rilevanza per i codici minori (verdi e bianchi)”. Anche per i reparti di Chirurgia dei 5 ospedali l’Asl Roma 5 ha dovuto autorizzare “un monte ore mensili di n. 598 per un costo presunto pari a euro 35.880” per un totale di 215 mila euro. Stessa soluzione nei reparti di Radiologia per riuscire ad assicurare “il mantenimento imprescindibile dei volumi di offerta in regime di urgenza-emergenza nei 5 stabilimenti ospedalieri” è stata autorizzata “una spesa complessiva” di 149 mila e 72 euro in gettoni. Anche Neonatologia e Pediatria hanno bisogno di “un monte ore totale di n. 1460 pari a Euro 87.600 relativamente al Progetto denominato “Riduzione dei tempi di stazionamento dell’utenza pediatrica in Pronto Soccorso Generalista” e un monte ore totale di 900 relativamente al Progetto” riduzione tempi di attesa in Pronto Soccorso e ricovero in pediatria di pazienti in età pediatrica” per un costo presunto pari a Euro 54.000”. Ma nell’Asl tiburtina il ricorso ai gettoni non è dovuto all’emergenza estiva. Già dal gennaio scorso, infatti, il Pronto soccorso di Tivoli, nonostante sia l’unico Dipartimento di emergenza ed accettazione della Roma 5 (che ha mezzo milione di abitanti nei suoi 70 Comuni del quadrante est della provincia), ha infatti dovuto reclutare rianimatori da 60 euro l’ora o da 480 euro per turno di guardia notturna. Perché “non è possibile garantire le attività istituzionali facendo ricorso ai dirigenti medici anestesisti attualmente in servizio”, che sono “di gran lunga inferiore alle necessità di questa azienda”, ha scritto l’Asl, costretta a deliberare “per i prossimi 90 giorni una quota pari a 1100 ore mensili da destinare all’attività in aggiuntiva per i presidi aziendali”.