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Tommy-Totti, da Borghesiana al Bambin Gesù Però “troppi disagi per i trasporti dei disabili”

Tommy, il ragazzo di 19 anni con la sindrome di Down della Borghesiana, che nei mesi scorsi aveva espresso, quale suo desiderio più grande, quello di incontrare Francesco Totti, ha coronato il suo sogno. “E’ restato a bocca aperta quando si è trovato di fronte al suo campione preferito. La sorpresa è stata totale- ha raccontato la madre Roberta- Totti è stato molto tenero e Tommy non dimenticherà mai questo giorno. Al fratello (più piccolo, come la sorella) ha mostrato subito l’autografo del capitano. Si immagini che mio figlio, che frequenta il liceo scientifico e che a giugno affronterà la maturità, attendeva questo incontro da anni: si è innamorato della Roma e di Totti già alle elementari, nonostante in casa nostra ci sia più sostegno per il Napoli. Siamo stati anche a Trigoria, ma per un motivo o per l’altro, l’incontro non era mai avvenuto. Tommy, poi, nell’ottobre scorso era restato molto colpito dai videoauguri che sia De Rossi sia Totti gli avevano mandato mentre era ricoverato al Bambino Gesù”. E proprio all’ospedale pediatrico è avvenuto l’incontro fra Tommy e l’ex capitano giallorosso. Ma i trasporti dei ragazzi diversamente abili verso i luoghi di cura sono sempre più problematici. La presidente della Consulta regionale per la disabilità e l’handicap, Francesca Bellafemmina, ha denunciato in Consiglio Regionale “i gravi disagi che si trovano ad affrontare i ragazzi nei lunghi tragitti nei pulmini (financo due ore), per raggiungere i centri per disabili”. Sono 1780 i portatori di handicap trasportati da Asl Roma 1 e Roma 2 e lo stesso direttore generale di quest’ultima azienda sanitaria, Flori Degrassi, ha ammesso le grandi “distanze che il trasporto disabili deve coprire che sono in alcuni casi notevoli”.  La nuova gara per affidare il servizio ha subito uno stop dal Consiglio di Stato, cosicché in attesa della gara regionale, che vuole centralizzare il bando, “sarà necessaria una gara ponte”. Per Filt Cgil lo stop alla gara dell’Asl Roma 2, deciso dal Consiglio di Stato, è stato motivato da “gravi pregiudizi dei diritti dei lavoratori”. Mentre il gestore del servizio nell’Asl Roma 1 ammette: “la breve durata delle gare (un anno, massimo due), fino a ora indette, penalizzano inevitabilmente le retribuzioni dei lavoratori e non consentono investimenti finanziari tali da permettere l’acquisto di nuovi automezzi, in parte vetusti”.