Scriveva Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Ebbene, i tre indizi, ossia i 3 anni di inottemperanza dei termini imperativi dettati da un decreto, il 368 del 2015, ora ci sono: quella scadenza “entro il 31 dicembre 2015 attivazione delle nuove elisuperfici” di Subiaco (e altri ospedali) all’Angelucci non viene rispettata, infatti, da oltre 3 anni. Solo per questa mancata attivazione di una struttura salvavita, in un paese civile, si chiederebbero le dimissioni immediate del presidente della Regione, Nicola Zingaretti e del commissario dell’Asl, Giuseppe Quintavalle. I quali, fino al settembre scorso, hanno continuato ad annunciare finti “decolli” dei lavori in un ospedale che, invece, hanno dimezzato subito, applicando con solerzia solo la parte dei tagli indicati nello stesso decreto. Peggio ancora il sindaco di Subiaco, che non solo non protesta, ma addirittura è ancor più realista del re zingarettiano: continua a fare annunci che anche la stessa Asl, ormai, si guarda bene dal fare. A Pelliccia non resta che riconsegnare la fascia dopo la perdita della faccia per quest’ennesima bugia scritta sull’ospedale: “per la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso e dell’Elisuperficie sono in corso le procedure di assegnazione dei lavori”. Niente di più falso: basta consultare l’albo pretorio del sito istituzionale dell’Asl Roma 5 per scoprire che l’ultima gara riguardante Subiaco risale al maggio scorso e concerne, guarda caso, solo l’unica cosa che sembra interessare a Regione ed Asl: l’“Appalto opere civili sistemazione aree esterne REMS Subiaco”…