Anno giudiziario nuovo e vecchie carenze per il Tribunale di Tivoli: “Organici sottodimensionati”

Anno giudiziario nuovo, carenze vecchie per i Tribunali del Lazio. Nella relazione del presidente della Corte d’Appello di Roma, Luciano Panzani, anche il punto della situazione sul foro tiburtino.
“Anche al Tribunale di Tivoli, gravato da carichi di lavoro particolarmente elevati, è segnalata la mancata copertura di un posto in organico, con la precisazione che anche a pieno organico, secondo quanto segnala il presidente del Tribunale, l‟ufficio non avrebbe i numeri necessari per far fronte alle ordinarie evenienze, tra cui tre congedi annunciati per gravidanza o puerperio che impongono sostituzioni e coperture di ruoli vacanti. Il presidente di quel Tribunale ha segnalato, in particolare, un permanente turn-over dei magistrati verso sedi più ambite; cosicché anche l‟organizzazione basata sulla specializzazione dei ruoli non è, in quell ‟ufficio, praticabile, mentre i buoni risultati ottenuti nel settore civile nell’‟anno di riferimento con la riduzione delle pendenze ultra triennali del 14,24% della pendenza complessiva, sono ascrivibili solo alla abnegazione
ed al senso del dovere dei magistrati”. Non solo: “Per il Tribunale di Tivoli, ove la pianta organica del personale è sottodimensionata alle reali necessità dell’‟ufficio e manca il dirigente amministrativo, il personale in servizio al 30 giugno 2018 è di 68 unità escludendo le 11 unità di
personale applicato temporaneamente da altri uffici, con un tasso di scopertura complessivo pari al 16%. L‟attuale tasso di scopertura dei funzionari giudiziari è di 5 unità su 14 in pianta organica ed è destinata a crescere, vista l‟imminente collocazione a riposo di altra unità appartenente alla stessa qualifica. Nel corso dell‟anno 2019, inoltre, è previsto il collocamento a riposo di altre 6 unità di altre qualifiche di area seconda e prima.  Manca
del tutto, inoltre, personale dai profili contabili e tecnico-ingegneristici, indispensabili per la gestione di tutta l’‟attività contrattualistica pubblica, a seguito, come noto, del trasferimento dal 1 settembre 2015 delle spese obbligatorie di funzionamento degli uffici giudiziari dai Comuni al Ministero”.

SITUAZIONE REMS – Il presidente Panzani ha poi aggiunto che “Riguardo alle REMS afferenti la ASL RM 5, emerge che la capienza complessiva dei posti letto non è sufficiente a soddisfare le esigenze del territorio. Il tempo medio delle liste di attesa per l’‟inserimento nelle suddette strutture è pari mediamente a 183 giorni. Gli edifici in cui sono ubicate le REMS sono abbastanza validi e da ampliare. Opera efficacemente un tavolo tecnico, in accordo con la Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma, al quale partecipano i dirigenti degli uffici giudiziari del distretto della Regione Lazio, del Provveditorato Regionale dell‟Amministrazione penitenziaria e di alcune ASL di Roma per l‟esame delle misure di sicurezza applicate in via definitiva o provvisoria nei confronti di soggetti affetti da vizio parziale o totale di mente, che prevede coordinamento tra le Parti e la rete istituzionale a supporto delle iniziative volte alla risoluzione di criticità e principalmente, delle iniziative a tutela della salute dei soggetti psichiatrici nonché della sicurezza pubblica. In detto tavolo tecnico sono state evidenziate le problematiche scaturite dall‟abolizione degli OPG e soprattutto la carenza di posti disponibili nelle REMS, rispetto alle esigenze. In particolare, nonostante le ordinanze dei giudici di ricovero nelle REMS, i destinatari di detti provvedimenti rimangono in regime di libertà o ristretti in carcere per mancanza di posti disponibili nelle nuove strutture. La presenza negli Istituti penitenziari di soggetti assolti per vizio totale di mente e con applicazione della misura di sicurezza detentiva a causa di incapienza delle REMS regionali, sia non solo illegittima, ma altresì gravosa per i Magistrati di Sorveglianza ed i Direttori degli Istituti impegnati in una continua ricerca della
disponibilità di posti in REMS”.