Non è vero che è tutto pronto per l’arrivo della Risonanza magnetica all’ospedale di Tivoli. Perché l’Asl ha appena deliberato che solo “per l’anno 2020 si intende procedere” per i “lavori di adeguamento locali per prossima installazione Risonanza magnetica” per un importo di 470.756 euro. Quindi slitta al 2020, se non al 2021, l’arrivo di un’apparecchiatura annunciata sin dal 2014. Esattamente 5 anni fa, nel marzo 2014, l’Asl chiese 600 mila euro alla Regione per l’acquisto della “apparecchiatura, inesistente presso questa azienda, che attualmente effettua esami diagnostici in accreditamento con una cospicua spesa”. Ossia 6 milioni e mezzo di euro per le 37.989 risonanze annuali, tutte effettuate presso le strutture private convenzionate con i quotidiani andirivieni in ambulanza dai 5 ospedali. Dopo 15 mesi, nel giugno 2015, “la Regione ha concesso i finanziamenti, ma l’azienda è in attesa dell’autorizzazione definitiva”, spiegò allora l’Asl. La quale, nel marzo scorso, ha annunciato nuovamente l’acquisto di “una Risonanza Magnetica (1,5 T)”. Ma ora, dopo 5 anni passati dal primo annuncio, e a uno dal secondo annuncio, si scopre che quanto affermato nel gennaio scorso dall’Asl (“espletate tutte le procedure di competenza, la Regione ha trasmesso gli atti agli uffici competenti del Ministero della Salute per ottenere lo sblocco dei fondi ministeriali”) è vero solo in parte. Perché mancano, appunto, i “lavori di adeguamento locali per prossima installazione Risonanza magnetica”, rimandati però “per l’anno 2020”. L’Asl Roma 5 è anche una delle 3 aziende sanitarie del Lazio (le altre sono la Roma 4 e l’Asl Rieti) del tutto prive delle strumentazioni di Medicina nucleare, così il “100% dei residenti è in fuga” obbligata verso le altre Asl, con oltre 20 mila prestazioni l’anno in trasferta per i fin troppo pazienti.