A Saracinesco la scissione dell’atomo elettorale: ben 4 liste per appena 184 residenti. Oltre al sindaco uscente, Marco Orsola, concorrono per diventare primo cittadino del Comune più piccolo della provincia romana Ettore Cabeto di “Alleanza per Saracinesco”, Nicola Vicario di “Progetto Popolare” e Dalila Italiano di “Italia dei diritti”. Analoga situazione a Pisoniano: anche qui i 700 elettori dovranno farsi in quattro. Oltre al sindaco uscente, Enzo Aureli, sono in corsa Marco Tordella di “Progetto Popolare”, Angelo Barnaba di “Italia dei diritti” e Antonio De Pascali di “L’Altra Italia”. Tre liste nazionali che ricorrono in molti piccoli Comuni sotto i mille abitanti, nei quali la legge non obbliga alla raccolta di firme per la presentazione delle liste. C’è poi l’articolo 81 della legge 121 del 1981 che consente agli appartenenti delle forze dell’ordine di prendere un mese di aspettativa in caso di candidature. “Credo che sia giunto il momento di uscire allo scoperto e alzare la voce su questo fenomeno in atto nei piccoli comuni – tuona il sindaco di Castel San Pietro, Gianpaolo Nardi. Nei nostri comuni, dove una strana legge consente di depositare le liste senza la sottoscrizione di cittadini siamo assediati da persone che non hanno alcun legame con il territorio– proporrò per iscritto all’ Anci Lazio di lanciare una sottoscrizione per proporre di cambiare questa legge e questi strani privilegi. Basta aspettativa e firme per la presentazione anche nei piccoli comuni. Chiedo agli amici Sindaci di farci sentire, tutti insieme”. E l’appello è stato sottoscritto anche da Enzo Aureli. Anche a Rocca Canterano c’è il sindaco uscente, Fulvio Proietti, sfidato dai due partiti nazionali: Dario Domenici di “Italia dei Diritti” e Stefano Testa di “Progetto Popolare”. Identica situazione a Sambuci, dove però non si ricandida il sindaco uscente, Dario Ronchetti: c’è Francesco Napoleoni di “Idee in Comune per Sambuci”, sfidato da Tommaso Paglia di “Progetto Popolare” e Dantina Salzano di “Italia dei diritti”.