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L’AnienE-News – LA REGIONE “RIATTACCHI LA SPINA” ALLA TERAPIA INTENSIVA DELL’OSPEDALE DI SUBIACO

“Nei prossimi giorni verranno implementati di 153 posti letto di terapia intensiva, che andranno ad aggiungersi ai 590 già in servizio”, ha annunciato il 4 marzo in Consiglio Regionale l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.

Il 6 marzo, in conferenza stampa, l’assessore si è poi corretto: “i posti letto nelle terapie intensive passeranno dagli attuali 518 a 675. In una prima fase ne saranno aggiunti 77, di cui 65 a Roma (Spallanzani 28 – Umberto I 9 –  Gemelli 11 – S. Andrea 9 e PTV 8) e 12 nelle province (Rieti 3, Latina 5, Frosinone e Viterbo 2). Nella seconda fase altri 36 a Roma (Spallanzani 6 – Umberto I, S. Andrea e Gemelli 10) e 16 nelle province (4 ciascuna)”.

Nel Lazio attualmente abbiamo a disposizione un posto letto ogni 11 mila abitanti.

Ma, se il calcolo si restringe ai confini dell’Asl Roma 5, la media arriva addirittura a un posto letto ogni 50 mila abitanti (abbiamo 10 letti tra Tivoli e Colleferro a fronte di 500 mila abitanti nei 70 Comuni).

L’assessore D’Amato provveda, dunque, anche al ripristino dei 4 posti letto del Reparto di Terapia Intensiva che la Regione ha inspiegabilmente chiuso nel maggio del 2015 all’ospedale di Subiaco.

La riapertura di quel reparto, peraltro, è richiesta anche dai Comuni del comprensorio.

I quali, proprio in questi giorni, raccogliendo la protesta pubblicata da “L’Aniene” contro i crescenti tagli dei servizi sanitari, stanno cominciando a votare le delibere in favore della proposta avanzata da questo giornale e dalle associazioni, che chiede al Consiglio regionale di recuperare la legge del 2009 che istituì gli ospedali montani nel Lazio.

Una norma che 10 anni fa venne dichiarata incostituzionale dalla Corte solo perché la Regione, essendo già in Piano di Rientro sanitario, non poteva legiferare su quella materia.

Ma, ora che Governo e Conferenza Stato-Regioni hanno annunciato il “via libera all’attivazione della procedura, per la Regione Lazio, per l’uscita dal commissariamento in sanità”, è finalmente caduto l’unico ostacolo, ravvisato allora dalla sentenza, che fece dichiarare incostituzionale la legge.

La riapprovazione di questa norma è stata finora già chiesta dai Consigli comunali e dalle Giunte di Affile, Agosta, Canterano e Cervara di Roma, ma altri Comuni dei Distretti 3 e 4 (Tivoli e Subiaco) stanno calendarizzando la proposta per gli ordini del giorno delle prossime sedute di Consiglio comunale.

L’assessore D’Amato accolga subito l’appello della Valle dell’Aniene.

Anche perché è la stessa Regione Lazio che, da ben 10 anni, ammette l’esistenza delle carenze maggiori di terapia intensiva proprio “nella macroarea 1, dove risulta il minor numero di posti letto” (decreto n° 80 del 2010).

E la carenza è ancora la stessa denunciata 10 anni fa: ci sono solo 86 posti letto per un milione e mezzo di residenti del quadrante Est, che si estende dall’Umberto I alla Ciociaria.

Infatti il policlinico romano ha ancora 44 letti, il Fatebenefratelli 12, Frosinone addirittura ne ha perduti 2 (aggiunti a Cassino), limitandosi a 6 posti come Tivoli e Sora e, infine, 4 a Colleferro (che poi sono proprio i 4 posti letto trasferiti da Subiaco dopo aver staccato la spina al reparto nel 2015).

 

Antonio Sbraga – L’AnienE-News n° 3 07/03/2020