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19 CASI NELL’ASL ROMA 5, CHE SALE A 140 CONTAGIATI (1° AGOSTA)

19 CASI NELL’ASL ROMA 5, CHE SALE A 140 CONTAGIATI (1° AGOSTA). A SUBIACO SOLO “AREA DI STAZIONAMENTO COVID”, NON IL REPARTO ANNUNCIATO DA PELLICCIA (APERTO, INVECE, A PALESTRINA, INSIEME AI 4 LETTI DI TERAPIA INTENSIVA, CHIESTI INVANO PER L’“ANGELUCCI”)

“Asl Roma 5: 19 nuovi casi positivi. 774 persone sono usciti dalla sorveglianza. Dal 28 Marzo disponibili ulteriori 14 posti di terapia intensiva. Nomentana Hospital 18 casi positivi, attivato isolamento e sorveglianza del personale”, annuncia il bollettino regionale di oggi, domenica 22 marzo. Salgono così a 140 i positivi al coronavirus nei 70 Comuni dell’Asl, compreso il caso annunciato dal Comune di Agosta (“Attualmente il nostro concittadino è ricoverato presso l’Ospedale Policlinico Umberto I di Roma in condizioni stabili”) e i precedenti 9 di Tivoli, 3 di Olevano Romano, 2 di Subiaco, e gli altri di Castel Madama, Rocca Santo Stefano, Cervara di Roma e Mandela.

 

IL COMUNICATO DELL’ASL – “Di seguito le iniziative messe in campo dalla ASL Roma 5 per fare fronte alla Emergenza Covid-19: “OSPEDALE DI TIVOLI (totale 18 pl di stazionamento Covid): Una Garritta per informazioni e direzionamento dei pazienti, 3 Tende della Protezione Civile per il Pre-Triage Covid; Un’Area di Stazionamento Covid: 6 posti letto isolati (adiacente PS); Un’Area di Stazionamento Covid: 6 posti letto isolati (area OBI); Un’Area di Stazionamento Covid: 6 posti letto isolati. Area critica: 5 posti Terapia Intensiva no-Covid per fare fronte ad emergenze di altri Ospedali della rete regionale che sarà completa il 28 marzo pv. OSPEDALE DI SUBIACO (totale 6 pl di stazionamento Covid): Un Container per il Pre-Triage Covid e un’Area di Stazionamento Covid 6 posti letto isolati”.

LE BUGIE DI PELLICCIA – Questo comunicato stampa dimostra che le bugie del sindaco di Subiaco hanno le gambe corte e, dopo quanto denunciato ieri da “L’Aniene”, oggi è proprio la stessa Asl Roma 5 a smascherare l’ennesima propaganda di Pelliccia, come al solito più “Aslista” e “Regionalista” dei suoi re.

Pelliccia, infatti, sabato 21 aveva annunciato a Subiaco “l’apertura di un Reparto dedicato al Covid-19, con la Chirurgia temporaneamente trasferita nel reparto di Lungodegenza, che sarà ridotta. Ma non c’è nessuna riduzione di servizio. C’è uno spazio importante, che speriamo di non dovere utilizzare, ma che, nell’evenienza, è pronto anche per la nostra città”.

1° bugia: A Subiaco, diversamente da quanto annunciato da Pelliccia, non è stato aperto nessun “Reparto dedicato al Covid-19”. I reparti sono stati allestiti, al contrario, negli ospedali di Colleferro, con 6 posti letto, e Palestrina con 16. A Subiaco, invece, è stata predisposta una ben diversa “Area di Stazionamento Covid 6 posti letto isolati”;

2° bugia: a Subiaco, contrariamente a quanto falsamente annunciato da Pelliccia, non è stato creato alcun nuovo “spazio importante, che speriamo di non dovere utilizzare, ma che, nell’evenienza, è pronto anche per la nostra città”. Perché nella “Area di Stazionamento Covid” si assicura soltanto “la permanenza di detti pazienti in strutture protette all’interno dell’Ospedale sino all’arrivo del referto del tampone che contestualmente viene trasferito all’Istituto Spallanzani. Qualora il referto sia positivo, il paziente è immediatamente trasferito in uno degli Ospedali individuati dalla Rete a cura dell’ARES 118 in alto isolamento (BLS)”, spiega l’Asl Roma 5;

3° bugia: Non è stata ridotta solo la Lungodegenza (da 10 a 5 posti letto per degenti non acuti), ma anche la Chirurgia (da 10 a 5 posti letto per acuti). Altro che “non c’è nessuna riduzione di servizio”, come falsamente annunciato da Pelliccia, così continueranno ad aumentare i trasferimenti dal Pronto Soccorso per le altre patologie che necessitano di ricovero, come già accadeva fino ad ora (in misura “eclatante”, come ha ammesso la stessa Asl Roma 5, verso gli altri ospedali di Lazio ed Abruzzo).

Non solo: mentre a Subiaco l’ospedale con meno posti letto del Lazio viene ulteriormente amputato (da 30 a 25 posti letto per acuti: Medicina 20 + Chirurgia 5) anche davanti alla più grave emergenza sanitaria del secolo, negli altri ospedali, invece, i letti giustamente aumentano (a Tivoli le “aree di stazionamento” non vanno a prendere il posto di un reparto per acuti, come Chirurgia a Subiaco, ma sono stati ricavati in aree “adiacente al Pronto Soccorso” o in “area Osservazione Breve intensiva”).

O come nel caso dell’ospedale di Palestrina, che infatti si vede aggiungere “4 posti Terapia Intensiva no-Covid per fare fronte ad emergenze di altri Ospedali della rete regionale che sarà completa il  28 marzo pv”.

Guarda caso 4 posti come quelli chiusi inspiegabilmente a Subiaco nel 2015, di cui “L’Aniene” chiede il ripristino sin dal febbraio scorso insieme alla riassegnazione della classificazione di “ospedale sede di Pronto Soccorso” all’Angelucci: o mediante la nuova approvazione della legge sugli ospedali montani, che nel 2009 concesse la deroga all’Angelucci prima dello stop della Corte Costituzionale dovuto al commissariamento della sanità regionale, oppure con un decreto del commissario ad acta, come già fatto da Zingaretti nel 2015, quando creò il polo unificato Civitavecchia-Bracciano (qui potrebbe costituire il Tivoli-Subiaco).

Ma solo 7 Comuni del comprensorio hanno finora risposto all’appello di questo giornale (Affile, Agosta, Arcinazzo Romano, Canterano, Cervara di Roma, Cineto Romano e Olevano Romano), mentre gli altri municipi hanno cercato d’imboccare una scorciatoia strumentale e irricevibile (come aveva avvertito “L’Aniene”), perché chiedeva solo il reparto senza pretendere dalla regione la pre-condizione necessaria per poterlo riavere.

E, infatti, come volevasi dimostrare, quei 4 posti letto di terapia intensiva sono stati ora assegnati da Regione ed Asl a Palestrina, il cui presidio ha ancora la “classificazione di sede di pronto soccorso” (solo Subiaco, invece, è stato declassato nel 2014 a “presidio di zona particolarmente disagiata” dove, come ha scritto Zingaretti nel decreto U00222 del 2017, “la presenza di letti di terapia intensiva, ai sensi del DM 70/2015 e del DCA U00412 del 26/11/2014, non sono previsti per il Presidio di Subiaco in quanto Presidio di zona particolarmente disagiata”).

 

Antonio Sbraga – L’AnienE-News n° 12 – 22/03/2020