ASL ROMA 5: + 25 CASI (257 I CONTAGIATI). LA BANCA CENTRO LAZIO DONA 2 VENTILATORI ALL’OSPEDALE DI SUBIACO, PELLICCIA SCRIVE “MESSI A DISPOSIZIONE DEL COMUNE”, MA LA DELIBERA ASL E LA LETTERA DELLA BCL LO SMENTISCONO: “DONAZIONE ALL’ANGELUCCI”
“Asl Roma 5: 25 nuovi casi positivi. 1316 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare”. Salgono così a 257 i positivi al coronavirus nei 70 Comuni dell’Asl Roma 5, a partire dai “52 contagiati a Guidonia Montecelio”, 22 a Tivoli, 6 a Subiaco e Cervara di Roma, 3 a Olevano Romano e Castel Madama, 2 a Vicovaro e Agosta e 1 a Cineto Romano, Mandela ed Affile. Nell’Asl Roma 5 100 contagiati sono in isolamento domiciliare (43,1%), 105 in ricovero ordinario (45,3%), 7 sono guariti clinicamente (3%), 4 sono guariti virologicamente (1,7%), 6 sono morti (2,6%) per un totale di 257 casi (pari all’8% della Regione Lazio).
LA BUGIA DEL COMUNE DI SUBIACO – “Nuova donazione, questa mattina, per l’Ospedale “Angelucci” di Subiaco: due ventilatori polmonari messi a disposizione del Comune di Subiaco dalla Banca Centro Lazio e consegnati direttamente al presidio ospedaliero”. Se mettiamo in rete tutte le potenzialità e ci mettiamo a disposizione, si può fare veramente tanto per il territorio. – Afferma il Sindaco di Subiaco, Francesco Pelliccia, che prosegue – Chissà che il gesto della Banca possa essere emulato anche da qualcun’altro. Insieme Subiaco è più forte”.
Foto della donazione:
Video della donazione
Questo il comunicato stampa del Comune di Subiaco, che è l’ennesimo falso propagandistico, come dimostra la Delibera n° 326 del 26/03/2020 dell’Asl Roma 5, consultabile da tutti sull’albo pretorio online dell’azienda sanitaria. La quale, ben 5 giorni fa, ha protocollato la seguente delibera, avente ad oggetto “Donazione da parte della Banca Centro Lazio Credito Cooperativo Italiano di n.2 Ventilatori VEMO-EO150 da destinare presso l’Ospedale di Subiaco”, che non fa alcun riferimento al Comune di Subiaco che, quindi, non ha avuto alcun ruolo nella donazione (effettuata dalla Banca, allo stesso modo, anche per gli ospedali di Palestrina e Alatri, i cui Comuni non hanno di certo fatto comunicati stampa analoghi a quello di Subiaco). Contrariamente a quanto falsamente affermato dal comunicato stampa del sindaco (“due ventilatori polmonari messi a disposizione del Comune di Subiaco”), non solo la delibera dell’Asl, ma anche la stessa lettera allegata, inviata dalla Banca, smentisce clamorosamente l’affermazione di Pelliccia. Ecco cosa si legge, infatti, nella lettera (foto in basso) inviata il 20 marzo scorso dalla Banca al direttore generale dell’Asl Roma 5, non di certo al sindaco di Subiaco (che non c’entra nulla):
“La donazione nel suo complesso ha un valore di circa 24 mila euro ed è in favore di 2 ventilatori per la Uoc Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso del Presidio Ospedalieri A. Angelucci di Subiaco”.
Usare i ventilatori per darsi delle “arie” è alquanto patetico (e il video e le foto allegate a corredo del comunicato stampa del Comune avvalorano questa tesi), considerato che non lo hanno fatto persino i veri protagonisti di questa bella donazione: la Banca Centro Lazio, infatti, non ha diramato alcun comunicato stampa in proposito (una settimana fa si era limitata a fare solo un’infografica per il sito internet, dove sono indicati gli ospedali beneficiari, non certo i Comuni) né, tantomeno, l’Asl Roma 5. Perché, come dice l’antico adagio, la beneficienza si fa, ma non si dice. Invece il Comune di Subiaco preferisce dire quello che non fa (le donazioni, ma con il portafoglio degli altri), mentre non fa quello che, al contrario, dovrebbe dire per dovere istituzionale. Come le mancate proteste e i ricorsi mandati in perenzione contro i decreti di Regione e le delibere dell’Asl per i tagli subiti dall’ospedale, i silenzi sui servizi ridotti, gli ambulatori chiusi, i lavori in ritardo di 5 anni, le carenze di personale. O la mai nemmeno citata delibera, sollecitata sin dal febbraio scorso da “L’Aniene”, per chiedere al Consiglio regionale la riapprovazione della legge sugli ospedali montani, quella in grado di riassegnare all’Angelucci la classificazione di “ospedale sede di Pronto Soccorso” e, con essa, il ripristino del reparto di Terapia intensiva, chiuso dalla Regione 5 anni fa. Questa delibera è stata già votata da ben 10 Comuni del comprensorio (Affile, Agosta, Arcinazzo Romano, Canterano, Cervara di Roma, Cineto Romano, Licenza, Olevano Romano, Rocca Canterano e Roiate), ma non da Subiaco, dove l’ospedale ha la sua sede.
Antonio Sbraga – L’AnienE-News n° 21 – 31/03/2020