Negli ultimi 3 anni e mezzo l’Asl ha speso 7 milioni per le “aggiuntive”
Un sesto dei turni di medici, chirurghi e anestesisti è rimasto scoperto nei 5 Pronto Soccorso e Ospedali dell’Asl Roma 5. Costretta a ricorrere all’attività aggiuntiva, con i gettoni orari da 60 euro, fino al mese di agosto per non chiudere i servizi, con una spesa di 630 mila euro. Perché sono rimasti in servizio soltanto 40 medici (di cui 25 a Tivoli-Subiaco-Monterotondo): su “6822 ore lavorative con una carenza di 1140 ore”. E, quindi, “per far fronte alle attuali problematiche nei presidi di Tivoli, Colleferro, Palestrina. Monterotondo e Subiaco, dovute alla carenza di personale medico, si rende necessario, per poter coprire i turni di servizio ed evitare l’interruzione di pubblico servizio I’attivazione di un progetto di attività aggiuntiva”. Che fissa “la tariffa per ogni turno di guardia notturna in € 480 lordi per 1140 ore di attività aggiuntiva mensile per un periodo di mesi 4” per una spesa di 273 mila euro. Stessa cosa per gli anestesisti: ne sono rimasti in servizio 42 (di cui 24 fra Tivoli, Subiaco e Monterotondo) e possono assicurare 6822 ore mensili. Però, “per poter effettuare una turnistica comprensiva di tutte le attività specifìche dell’Anestesia e Rianimazione nei 5 presidi ospedalieri aziendali sono necessarie 87179 ore mensili”. Quindi occorrono “1300 ore mensili di attività aggiuntiva” fino al prossimo agosto, per una spesa complessiva di 312 mila euro. Anche i chirurghi scarseggiano: in tutto sono 37 (di cui 11 a Tivoli e soli 4 a Subiaco, l’ospedale che ne ha di meno, con il reparto ancora dimezzato a 5 posti letto e, “per i chirurghi in arrivo da Bracciano, in base alla convenzione stipulata con l’Asl Roma 4, che scadrà il 30/06/2020”): altri gettoni da 45 mila euro sino a fine giugno. Già nel febbraio scorso l’Asl aveva deliberato 360 mila euro di gettoni per coprire le 6mila ore autorizzate sino a fine aprile. Altri circa 20 mila euro, invece, erano andate per coprire le 320 ore previste per gli urologi. Ma già a gennaio, per far fronte ad un’altra “grave carenza di personale medico” nei reparti di Medicina, Cardiologia, Pediatria e per il servizio dialisi, l’Asl Roma 5 aveva dovuto deliberare altri 400 mila euro di gettoni. Anche perché “mancano 80 medici (tra cui anestesisti, cardiologi, chirurghi, pediatri, psichiatri) e 30 psicologi”, come ha quantificato la Cgil, che chiede “per quale motivo, pur potendo, non si assume. Lo scorso anno sono stati spesi oltre 6 milioni di euro in straordinari per il comparto non medico e 2 milioni in attività aggiuntive svolta oltre l’orario di lavoro”: nell’ultimo triennio 5 milioni e 758 mila euro, che superano i 7 milioni con quanto deliberato in questa prima metà del 2020.