Dopo “la prima sorsata diretta” del 2018 continua l’andirivieni delle autobotti
Dalla “Livata 2001” alla Livata 2021: anche la stagione estiva 2020, infatti, passerà all’insegna dei rifornimenti idrici con l’andirivieni di autobotti sulla “montagna della capitale”. Molte le proteste sui social network da parte dei villeggianti dopo gli impegni disattesi degli annunci ufficiali di Acea Ato 2 e Comune di Subiaco (che però, a differenza di Castel Madama, non minaccia azioni legali). “L’ulteriore progetto per il completamento dell’infrastruttura, per portare l’acqua nella zona urbana di Livata e di Campo dell’Osso, è stato interamente rivisitato dall’Ente negli ultimi mesi e trasmesso alla Segreteria Tecnica Operativa ATO2 nel mese di febbraio scorso per richiederne l’inserimento nel programma degli investimenti 2018 – 2019”, annunciò il sindaco, Francesco Pelliccia, il 27 aprile 2018, facendosi immortalare in questa foto mentre beveva “la prima sorsata d’acqua diretta a Monte Livata, località abbeveratoi sulla Piana di Livata, accompagnato dall’assessore ai lavori pubblici Luca Pannunzi”. Però, ben 27 mesi dopo, quella è rimasta l’ultima “sorsata d’acqua diretta” bevuta sul Monte Livata. Lo scorso anno Alessandro Piotti, della Segreteria Tecnico Operativa dell’Acea Ato 2, scrisse che, “per portare l’acqua alle case di Monte Livata (anche con una soluzione diversa da quella dell’attuale progetto)”, prevedeva “l’inizio dei lavori nel 2020”, ma ancora non se ne parla nemmeno. Eppure il progetto è vecchio di ben 26 anni: nel marzo 1994, infatti, la Regione comunicò al Comune di Subiaco la concessione del finanziamento di 2 miliardi e 450 milioni di vecchie lire “per il completamento del collettore di fogna Campo dell’Osso-Livata-Subiaco e per la realizzazione dell’acquedotto a Livata”. Il 23 dicembre del 2013, inaugurando la nuova seggiovia quadriposto di Monna dell’Orso, il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, annunciò: “Abbiamo stanziato 450mila euro per portare l’acqua a Monte Livata, evitando così di ricorrere continuamente alle autobotti”. Le quali, ben 7 anni dopo quell’annuncio, continuano invece l’andirivieni per alimentare ville e residence della “montagna della capitale”. Per il collettore fognario, invece, la rete fognante (che fu realizzata negli anni ’80 dal consorzio di privati subito dopo il sequestro di centinaia di immobili per problemi ambientali da parte della magistratura) mancano ancora gli allacci.