Il 20 settembre verrà inaugurata al Civico Museo di Arte moderna e contemporanea di Anticoli Corrado una mostra sull’opera di Giuliana Caporali. Partendo da un nucleo di dipinti di maestri della Scuola romana, provenienti dalle collezioni dell’artista e direttamente connessi a episodi della vita familiare, la mostra scandisce cronologicamente l’intero percorso di Giuliana Caporali, che con alcune interruzioni è proseguito fino agli anni 2000. Dal tonalismo della Scuola romana si passerà via via al racconto delle fasi creative dei decenni successivi: dalla piccola dimensione urbana a tele di sempre maggiori dimensioni, raffiguranti gigantesche metropoli immaginarie. Il percorso vedrà quindi l’artista impegnata in un lento ritorno verso il figurativo, con gli imponenti lavori sull’Altare di Pergamo, le architetture medievali, e una scelta di temi sempre più inclini all’interesse per l’archeologia, il mito e la storia. Fino alla conclusione aspra e quasi scarnificata dei Musées Imaginaires dell’ultimo decennio. Nata nel 1932 a Roma, grazie al padre – il pianista Rodolfo Caporali, egli stesso amante dell’arte e collezionista – poté entrare in contatto con alcuni dei protagonisti della pittura del Novecento. Mario Mafai, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Arturo Tosi, Virgilio Guidi, Mino Maccari sono amici di famiglia. Appena adolescente diventerà allieva di Roberto Melli, grazie al quale avvierà l’attività artistica, partecipando per la prima volta nel 1956 alla Biennale di Venezia e alle successive edizioni della Quadriennale d’arte di Roma.