L’annunciata soppressione dell’Asl Roma 5 è stata “soppressa”. E, invece del paventato riassetto, si procederà alla riassegnazione delle poltrone di direttore generale in 3 Asl e altrettante aziende ospedaliere, alcune delle quali commissariate da oltre 3 anni. Dopo 2 diversi decreti sulla riduzione delle Asl romane da 6 a 4, prima da realizzare “entro luglio 2017”, poi slittato “entro il 2018”, ora infatti è partita la “procedura selettiva a carattere non comparativo, volta ad individuare i soggetti maggiormente idonei a ricoprire l’incarico di direttore generale di azienda sanitaria, al fine di essere proposti al presidente della Giunta regionale”. Il quale sceglierà tra le rose di idonei che si candideranno alla guida delle Asl Roma 4 e 5, dell’Asl Frosinone, oltre che delle aziende San Giovanni Addolorata, Sant’Andrea e Ares 118. Fino alle nuove scelte, andranno avanti i lunghi commissariamenti (dal 2015 Giuseppe Caroli, ex Asl Roma 5, al Sant’Andrea e Luigi Macchitella a Frosinone) e quelli con il doppio incarico (la Roma 5 dal gennaio scorso è retta dal dg della Roma 4, Giuseppe Quintavalle). Il commissario, Nicola Zingaretti, ha così di fatto cestinato i suoi stessi decreti del 2016, nei quali aveva ordinato che, “dal 1° luglio 2017, le Asl sono rideterminate come segue: Asl Rm1 e Asl Rm2 per il territorio di Roma e Asl Rm3 e Asl Rm4 per il restante territorio della Città metropolitana di Roma” sopprimendo, quindi, le attuali Asl Roma 5 e 6. Anche se poi, già nel settembre 2017, con il decreto 412 il commissario aveva preferito rimandare: “la Regione intende dare attuazione alla legge approvando un nuovo riassetto con 4 Asl per l’intera area metropolitana di Roma rispetto alle 6 attualmente presenti. In merito alle tempistiche indicate dalla Legge regionale, si fa presente che il 2017 rappresenta un anno di transizione su cui costruire un percorso di ulteriore accorpamento che verrà attivato nel 2018”. Un impegno che, nel marzo scorso, è andato però a cozzare con uno dei punti specifici dell’accordo elettorale siglato con l’ala sinistra della sua maggioranza, quella di “Liberi e Uguali”, fondamentale per la rielezione di Zingaretti, che non a caso imponeva proprio lo “stop agli accorpamenti in mega Asl e mega distretti”. Così l’anno vecchio è passato e le due Asl romane non solo non lasciano, ma raddoppieranno i direttori generali attuali, considerando la fine dell’attuale doppio incarico di Quintavalle tra la 4 e la 5. Contro il quale si è schierato anche il presidente della Commissione regionale Bilancio, l’ex capogruppo del Pd Marco Vincenzi: “la Direzione Generale della Asl Roma 5 non può continuare ad essere affidata ad un commissario a “mezzo servizio”. È necessario ed urgente provvedere al più presto alla nomina di un Direttore Generale”, ripete dal settembre scorso.