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ANCHE L’ASL SMENTISCE LE BUGIE DI PELLICCIA

Anche l’Asl Roma 5 smentisce le bugie del sindaco di Subiaco sull’elisuperficie. “L’Aniene”, nel numero di gennaio, aveva chiesto “le dimissioni immediate del presidente della Regione, Nicola Zingaretti e del commissario dell’Asl, Giuseppe Quintavalle. I quali, fino al settembre scorso, hanno continuato ad annunciare finti “decolli” dei lavori in un ospedale che, invece, hanno dimezzato subito, applicando con solerzia solo la parte dei tagli indicati nello stesso decreto. Peggio ancora il sindaco di Subiaco, che non solo non protesta, ma addirittura è ancor più realista del re zingarettiano: continua a fare annunci che anche la stessa Asl, ormai, si guarda bene dal fare. A Pelliccia non resta che riconsegnare la fascia dopo la perdita della faccia per quest’ennesima bugia scritta sull’ospedale: “per la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso e dell’Elisuperficie sono in corso le procedure di assegnazione dei lavori”. Niente di più falso: basta consultare l’albo pretorio del sito istituzionale dell’Asl Roma 5 per scoprire che l’ultima gara riguardante Subiaco risale al maggio scorso”. E la ricostruzione fornita ora dall’Asl conferma quanto scritto da “L’Aniene”: nel dicembre scorso (quando Pelliccia ha scritto “sono in corso le procedure di assegnazione dei lavori”) non era “in corso” un bel niente. Perché l’Asl, a fine gennaio, scrive che “è stato perfezionato il progetto esecutivo necessario alla redazione del capitolato tecnico indispensabile per la successiva predisposizione degli atti di gara”. Che invece Pelliccia due mesi fa già dava come tutto “in corso”, incurante dei 3 anni di ritardi già accumulati. Ma l’annuncite del sindaco sublacense continua: in un comunicato stampa è stato capace di spacciare come un “incontro con il Sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi”, quella che in realtà era una visita ispettiva disposta in seguito alla denuncia delle 12 ore impiegate dal centro mobile di rianimazione per arrivare a Subiaco e trasportare una donna alla Rianimazione di Tivoli, dove poi la sessantenne è morta. Il sindaco non ha mai fatto alcun cenno al caso, parlando invece di “un incontro proficuo in cui sono state presentate le criticità e ipotizzate soluzioni per il presidio”. Non certo dal sindaco sublacense, che ha fatto quasi sempre scena muta, almeno nel corso dei lunghi momenti di confronto pubblici fra il sottosegretario, il commissario straordinario dell’Asl e i cronisti presenti.