Il Comune di Subiaco ha deciso di “procedere ad una consultazione popolare, presumibilmente nel mese di maggio”, perché serve una “espressione della cittadinanza che, per prima, è tenuta a riconoscersi nello stemma che maggiormente la rappresenta”. Il problema, infatti, è ora “lo stemma della città, ufficialmente riconosciuto dalla Repubblica Italiana”. All’Archivio di Stato risulta che “sia diverso da quello in uso, contraddistinto dallo stemma della famiglia Braschi (concesso da Papa Pio VI, già Abate Commendatario di Subiaco) da un lato e dai tre laghi dall’altro, il tutto sormontato dalla civita muraria. Il riconoscimento dello stemma sopradescritto passa attraverso due distinti decreti, il primo di Re Vittorio Emanuele III, risalente al 1939, e il secondo del Presidente della Repubblica in carica nel 1954, Luigi Einaudi. L’attuale stemma in uso, il cui unico aspetto analogo è nella presenza dei tre laghi, solleva una questione di rilievo per l’intera comunità. Non c’è più tempo da perdere- dice il sindaco, Francesco Pelliccia- Si tratta di codificare una questione rimasta indefinita dal 1870. Una città importante come Subiaco deve riconoscere formalmente i propri simboli di rappresentanza, riferendosi dalla propria storia. Lo stemma comunale è l’identità della città e l’elemento più alto per la nostra comunità in cui tutti dobbiamo riconoscerci”.