Ennesima pioggia di “gettoni” per i medici dell’Asl Roma 5. I gettoni orari, pagati 60 euro lordi (480 euro, invece, i turni di guardia notturni) ai camici bianchi che si rendono disponibili per l’ingaggio nei turni extra delle cosiddette “attività aggiuntive”, ossia espletate dagli stessi medici dipendenti, però retribuiti in “regime di libera professione”. Solo così l’azienda sanitaria più estesa della provincia romana riesce a coprire i turni scoperti dei 5 ospedali fronteggiando la “grave carenza” di specialisti. Superando quota 3 milioni di euro in 2 anni: dopo il record, fissato nel 2018, con il costo complessivo dei gettoni erogati per un milione e 300 mila euro per le prestazioni aggiuntive di anestesisti, chirurghi, radiologi, pediatri e medici d’urgenza, infatti, quest’anno il conto presunto già tocca quota 2 milioni sommando i preventivi presentati dai 3 settori più sguarniti: Pronto soccorso, i reparti di Chirurgia e di Anestesia-Terapia intensiva e Nefrologia-Dialisi. Quest’ultimi specialisti hanno infatti presentato un piano annuale da 281 mila euro. La gran parte, pari a 3130 ore per un costo di 187.800 euro, riguarda il reparto di Nefrologia di Tivoli. Anche se le ore sono “da effettuarsi presso l’Unità decentrata Dialisi di Subiaco”. Perché l’organico tiburtino è “attualmente sottodimensionato con un responsabile e 6 medici a fronte della necessità di un organico di 10 medici”. E così le trasferte a Subiaco per seguire i 16 pazienti in cura all’ospedale Angelucci, ancora in assenza di assunzioni, anche per l’intero 2019 verrà assicurato dall’equipe tiburtina in “attività aggiuntiva”.