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Tivoli, i gettoni non bastano più: ecco i “medici di Pronto soccorso a somministrazione oraria”

Camici bianchi come colf: ingaggiati “a ore” fino al settembre prossimo. Nell’Asl Roma 5, infatti, neppure i 3 milioni di euro in 2 anni di gettoni stanziati per le “attività aggiuntive in regime libero-professionale” (60 euro l’ora) bastano a fronteggiare la “grave carenza di personale”. Ed ora, “al fine di scongiurare l’interruzione di pubblico servizio”, la Regione ha dovuto concedere l’autorizzazione ad una “procedura negoziata per l’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo per medici di Pronto soccorso occorrenti agli ospedali di Tivoli, Palestrina e Colleferro: 3444 ore totali per un periodo di tempo di 5 mesi con un importo a base di gara di 155 mila euro”. Quelli arruolati mediante un’agenzia esterna, che nei contratti viene indicata nel ruolo, appunto, di “somministratore”. Perché nei 5 Pronto soccorso (compresi Monterotondo e Subiaco) sono rimasti solo “44 medici, numero inferiore alle necessità di quest’azienda”. Già nei mesi scorsi costretta a chiedere “prestazioni in orario aggiuntivo in regime di attività libero professionale al fine di prevenire e scongiurare turbative al pubblico servizio e garantire i livelli essenziali di assistenza”. Ma le 1300 ore al mese, pari a una spesa di 78 mila euro, già assegnate ai camici bianchi aziendali che si sono resi disponibili per l’ingaggio nei turni extra oltre il tetto massimo degli straordinari non sono però bastati ad un’Asl che, nei mesi scorsi, ha richiesto “l’autorizzazione all’indizione di un concorso pubblico per 8 medici”. Nella speranza che vadano meglio dei precedenti tentativi, segnati dalla “mancanza d’accettazione dell’incarico di tutti gli idonei in graduatoria”. Anche perché “l’attuale situazione di grave carenza di organico nei vari stabilimenti ospedalieri” già induce 30 dei 34 chirurghi rimasti alle “attività aggiuntive nelle more della definizione del reclutamento di 3 medici”. Nel frattempo l’Asl ha deliberato “un monte ore mensile totale di 1052 per un costo presunto pari a Euro 63.120”. Con un conto annuale che rischia di arrivare a 757 mila euro, considerato che la situazione dell’organico “è probabile che peggiorerà nell’anno in corso” tra pensionamenti quota 100 e trasferimenti. Le ore extra sono però “finalizzate solamente all’abbattimento delle liste d’attesa: attività di sala operatoria ed ambulatoriale”. Meno gravi, invece, le carenze dei medici rianimatori: ne “risultano in servizio 46”. Però occorrono in ogni caso “300 ore mensili di prestazioni in attività aggiuntiva al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza e lo smaltimento delle liste d’attesa”. Per “un periodo di 3 mesi”, con un conto finale di 54 mila euro. Anche per Nefrologia-Dialisi: solo all’ospedale di Tivoli mancano 4 specialisti e il piano annuale di 4690 ore di attività aggiuntiva ha un costo di 281 mila euro.