“Tivoli è un comprensorio dove operano aggregazioni criminali di elevato spessore. Il tessuto socio-economico del territorio in questione è interessato dal radicamento di fenomeni criminali di vario tipo anche di stampo mafioso che interagiscono e si relazionano con consorterie criminali operative nella Capitale”. Questo il panorama dell’area Tiburtina secondo il IV Rapporto “Mafie nel Lazio” appena stilato dall’Osservatorio regionale Sicurezza e Legalità. Nel quale si indica “la presenza di esponenti, nel circondario, appartenenti ad organizzazioni criminali mafiose come la ‘ndrangheta e la camorra”. Nella relazione del procuratore generale per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del 2019 della Corte di Roma, infatti, “si fa riferimento a numerosi reati spia sintomatici dell’attività di organizzazioni criminali a Tivoli”. Mentre il territorio del “Comune di Guidonia Montecelio appare come il maggior centro di smistamento e smercio di droga, specie cocaina e marijuana”. Il Rapporto cita “l’operazione del 9 marzo del 2018 condotta dai carabinieri di Tivoli: ha portato a 39 arresti tra Tivoli e Guidonia: l’inchiesta ha smantellato una pericolosa associazione criminale dedita al traffico e al commercio di stupefacenti. Un’associazione guidata da Giacomo Cascalisci – secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Dda di Roma- al secondo livello si collocano i due “gestori” delle piazze, cioè D’Andrea Cristian per la piazza di Tivoli e Piccioni Massimo per quella di Villanova di Guidonia, i quali, di fatto, sono gli organizzatori dello spaccio di piazza e stretti fiduciari di Giacomo Cascalisci: coordinano l’attività dei vari pusher, si preoccupano di predisporre le operazioni per il taglio ed il confezionamento della sostanza stupefacente e provvedono alla gestione di tutto ciò che riguarda lo spaccio al dettaglio. Tutto questo senza mai perdere di vista le direttive del “capo”, che segue tutta la gestione delle “piazze”; al terzo livello ci sono soggetti di minore spessore, a loro volta divisi in due livelli in relazione alle mansioni eseguite Una struttura rigida ben oliata – scrive il sostituto procuratore Giovanni Musarò che mette in evidenza il ruolo di Massimo Piccioni, gestore della piazza di Guidonia”.