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Ma per il sindaco-annunciatore Pelliccia sarà “una delle più belle elisuperfici del Lazio”

Il presidente del Consiglio, l’improbabile Giuseppe Conte, all’inizio del 2019 ebbe la ventura di annunciare “un anno bellissimo per l’Italia”. Ora l’annunciatore dell’Asl Roma 5, ossia il sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia, ha appena rilanciato: “l’elisuperficie presso l’Ospedale di Subiaco è in corso di costruzione e sarà una delle più belle del Lazio”. Ora, scongiuri a parte, la domanda sorge spontanea: si può rasentare così tanto il ridicolo? No, per i seguenti motivi:

1) I lavori, annunciati dal 19 giugno scorso, sono rimasti fantasma per oltre un mese, dopo ben 4 anni di ritardi, e sono partiti solo il 22 luglio scorso: dov’era il sindaco di Subiaco? Perché non ha mai denunciato i ritardi, né lui né i suoi 20 colleghi del Distretto G4?

2) il mese scorso “L’Aniene” ha rivelato quanto scritto dall’Asl Roma 5 nel suo rapporto annuale, dove si legge dei suoi “Ospedali lasciati dalla Regione senza risorse fondamentali”. Perché “in virtù della posizione marginale loro assegnata, gli ospedali della Asl Roma 5 saranno sempre più obbligati a trasferire i pazienti verso gli erogatori esterni e quindi, in sostanza, verranno forzati sempre più ad alimentare la mobilità passiva” (arrivata a 3 ricoveri su 4) denuncia l’azienda. Ma dai 70 sindaci nessuna reazione verso la Regione;

3) “la Asl Roma 5 può contare su 431 posti letto per acuti a fronte dei 1.320 che dovrebbe avere sulla base del fabbisogno della propria popolazione”, denuncia l’azienda, il cui fanalino di coda è proprio Subiaco con appena “29 posti letto attivi”, ora addirittura ulteriormente ridotti a 24 dopo l’improvvido accorpamento Chirurgia-Lungodegenza. Ma Pelliccia su questo tace, abbagliato probabilmente dalla “bellezza” del modellino dell’elisuperficie;

4) Gli ospedali, scrive l’Asl, “non dispongono di risorse fondamentali e servizi obbligatori che pure non riguardano le alte specialità ma Ia cura di patologie assolutamente comuni e che rappresentano le principali cause di mortalità (cerebropatie vascolari, neoplasie)”. Un’affermazione forte, al limite della notizia di reato, però stranamente nessun sindaco (a cui la legge attribuisce la massima autorità sanitaria) ha finora chiesto l’intervento della Procura della Repubblica.

5) Negli “Ospedali della Asl Roma 5 i trasferimenti dal PS in continuità di soccorso avvengono in una percentuale decisamente superiore a quanto rilevato nella Regione Lazio. Il dato è eclatante per l’Ospedale di Subiaco”, ammette la stessa azienda. Ma l’annunciatore Pelliccia anche su questo tace, forse perché dovrebbe riconoscere che all’Angelucci è stato tagliato quasi tutto in questi anni di suoi silenzi complici con la Regione. La quale ora nega all’Asl anche la nomina del direttore generale (unico caso su 6 aziende) condannandola al proseguimento di una gestione a mezzo servizio con l’Asl Roma 4, come da un anno e mezzo (altro caso unico nel Lazio) nell’assordante silenzio anche dei sindaci di Guidonia e Tivoli e del Ministero (un sottosegretario, il pentastellato Armando Bartolazzi, dopo la visita ispettiva di febbraio a Subiaco ha organizzato un incontro abborracciato al Ministero senza convocare la Regione e senza addivenire manco ad uno straccio di comunicato. E l’altro sottosegretario, Luca Coletto, s’è limitato, come da costume leghista, all’immancabile selfie col suo rappresentante sublacense, Emanuele Rocchi, annunciando nel giugno scorso un “tavolo di confronto istituzionale” che però non è stato mai istituito).

 

Antonio Sbraga