Nella “schedina” delle 13 prestazioni diagnostiche ben 3 non sono disponibili per un appuntamento differibile nelle strutture dell’Asl Roma 5: mammografie, ecodoppler dei vasi periferici ed elettromiografie. Questa la situazione dell’ultima settimana di luglio. In quella precedente erano ben 4 (anche le ecografie) e all’inizio di luglio addirittura 5 (anche l’ecocolordoppler cardiaca). “Il Cup e il Recup continuano a gestire una parte minima delle agende disponibili, mentre le aziende ospedaliere le gestiscono direttamente con modalità non efficienti, che sembra creino canali preferenziali ai soggetti che provengono dalle visite intra moenia. In questo modo- denuncia la Cgil Lazio- cittadini con prescrizioni urgenti si sentono proporre appuntamenti a distanza di mesi, contribuendo ad alimentare una profonda rabbia sociale. La Regione, che si era impegnata a cambiare passo, continua a cullarsi su dati statistici che disegnano una realtà della sanità del Lazio molto diversa da quella che invece conoscono i cittadini. Tutto ciò è insopportabile”. Per questo motivo il sindacato ha iniziato a distribuire i moduli ai cittadini per “richiedere alle Asl l’accesso all’intramoenia pagando solo il ticket”, in applicazione di una legge del 1998.