Pronto Soccorso “in una situazione di emergenza straordinaria” a Tivoli che, “a seguito delle gravissime esigenze di servizio per assenze a vario titolo”, si trova con “la necessità di assegnare personale infermieristico” attraverso un avviso di mobilità interno all’Asl Roma 5, dove mancano 180 infermieri. Neanche l’accorpamento dei 2 reparti di Chirurgia-Lungodegenza a Subiaco fino a metà settembre ha risolto la crisi dell’Asl. Ha solo finito di limitare la ricettività del nosocomio sublacense, ristretta a soli 24 posti letto, la più striminzita del Lazio. Conseguentemente il Pronto Soccorso di Subiaco è costretto a trasferire quasi tutti i pazienti bisognosi di ricoveri per mancanza di posti letto. Ma all’Angelucci per quasi tutto il mese d’agosto è mancato anche il medico radiologo. Una situazione, precisa l’associazione per la tutela dei diritti del malato “Antonio Lollobrigida”, ossia quella “dell’assenza del medico radiologo, per più giorni/mese, che si protrae ormai da circa oltre 6 mesi e certamente continuerà in futuro”. L’Asl Roma 5 ha replicato che si sta ovviando ricorrendo alla telerefertazione da Tivoli, ma l’associazione Lollobrigida ribatte che “la refertazione a distanza copre solo gli esami radiografici definiti semplici (torace, fratture articolari, etc.) per eseguire gli esami TAC ed ECOGRAFICI c’è bisogno della presenza del medico radiologo e quindi viaggio a Tivoli”. L’associazione Lollobrigida conclude denunciando “l’assurdità più grossa: l’unico medico radiologo rimasto in servizio a Subiaco è costretto dall’Azienda ad andare a svolgere turni a Tivoli lasciando scoperto il presidio Sublacense”.