Dopo l’arrivo, lo scorso 18 luglio, “della nuova ambulanza ad alta tecnologia acquistata dalla Asl Roma 5, che è andata a potenziare il Trasporto Secondario Protetto Tara degli Ospedali della Asl Rm 5 e ad ottimizzare i tempi delle consulenze presso i reparti di alta specialistica di Roma, ha preso il via anche il progetto già annunciato del potenziamento del trasporto sanitario aziendale.
La novità consiste- annuncia l’azienda sanitaria- nell’ingresso in servizio h12 dal lunedì al venerdì di una seconda ambulanza a disposizione sia del Polo Colleferro/Palestrina che di quello di Tivoli/Subiaco/Monterotondo. A questo si aggiunga la trasformazione del servizio h12 in h24 a Monterotondo”. Ma sulla portata del potenziamento del servizio l’associazione per la tutela dei diritti del malato “Antonio Lollobrigida” nutre forti dubbi: “In riferimento alla navetta che viene mantenuta in servizio fino alle ore 16.00, utilizzando poi la navetta di altri presidi fino alle ore 08.00 della mattina, sarebbe opportuno che la D.G. e gli organi di stampa citassero il costo vero della seconda chiamata che si dice si aggiri intorno ai 700/800 € ad uscita”. Ma “l’Aniene” va oltre e, dopo aver analizzato la documentazione (vedi tabella in basso), è in grado di provare l’ennesima discriminazione dell’Asl Roma 5 ai danni dell’ospedale di Subiaco, l’unico tra i 5 nosocomi dell’azienda a non essere dotato del supporto diretto di una propria navetta h24. A differenza degli ospedali di Tivoli, Monterotondo, Colleferro e Palestrina (tutti dotati di ambulanza “H24”), Subiaco ha infatti solo una “Ambulanza H8 dalle ore 8 alle 16”. La “seconda ambulanza” di cui parla l’annuncio dell’Asl, partita dal primo agosto scorso, riguarda l’intero “Polo Tivoli-Monterotondo-Subiaco” ed ha base ovviamente al Dea di Tivoli, ma è attiva solo “H12 dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì”. Quindi l’ospedale di Subiaco è l’unico dell’Asl lasciato senza navetta sia la sera che la notte: ossia dalle ore 20 fino alle 8 del mattino. Una grave discriminazione, spacciata addirittura per “potenziamento del servizio di trasporto” da parte dell’Asl, alla quale “l’Aniene” pone le seguenti domande, nella speranza che la Procura della Repubblica di Tivoli voglia approfondire quanto prima i motivi di questa disparità di trattamento tra figli e figliastri:
1) Da 4 anni Subiaco è stato riconosciuto dalla Regione “Ospedale di Area Particolarmente Disagiata” proprio a causa della sua ubicazione territoriale montana e la condizione logistica per raggiungerlo: perché l’Asl ha provveduto alla “trasformazione del servizio h12 in h24 a Monterotondo” e non anche a Subiaco (dove addirittura, nella prima bozza dell’accordo del luglio scorso, l’Asl voleva persino limitare l’ambulanza “in h6 dalle ore 8 alle 14”)?
2) La Comunità Montana dell’Aniene negli anni scorsi donò un’ambulanza alla Asl proprio per potenziare il servizio di trasporto sanitario nel comprensorio. Ma, dopo alcuni mesi di abbandono, l’Asl riconsegnò l’ambulanza all’ente montano: perché?
3) Il cantiere per l’elisuperficie, già in ritardo di quasi 4 anni (doveva essere attivata “entro il 31/12/2015”) è stato fermo per quasi tutto il mese di agosto: perché l’Asl il primo agosto scorso ha organizzato addirittura le “visite guidate in piccoli gruppi composti da un massimo di 10 persone” nell’inedita e beffarda iniziativa “Porte aperte ai cantieri di Subiaco” se poi per il resto del mese ha tenuto fermi i lavori (servizio a pagina 8)?
Antonio Sbraga