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Asl 5, le “Porte aperte ai cantieri di Subiaco” subito chiuse: lavori fermi da un mese e incarico per la rettifica dei confini

Le “Porte aperte ai cantieri di Subiaco” del primo agosto scorso sono subito diventate “apri&chiudi”. Per tutto il mese di agosto e in questo inizio di settembre, infatti, all’area cantiere dell’elisuperficie e del Pronto Soccorso i lavoratori non si sono più visti pochi giorni dopo l’inedita visita guidata organizzata dall’Asl “in piccoli gruppi composti da un massimo di 10 persone, e nel rispetto delle norme di sicurezza. L’iniziativa della Direzione strategica- scrisse il commissario straordinario- nasce dalla considerazione che, nei limiti del principio di sicurezza, i cittadini, quando possibile, dovrebbero avere l’opportunità di vedere cosa, quanto e come si sta realizzando ai fini di un ampliamento e miglioramento dell’offerta sanitaria”. Ovvero nulla: perché è tutto fermo, come documenta la foto in apertura di pagina, con i cancelli del cantiere chiusi con il lucchetto (l’unica differenza con la foto al centro, scattata quel primo di agosto, dunque un mese e mezzo fa, è infatti rappresentata solo dai due piccoli muretti in basso).

I CONFINI – Nel frattempo alla Asl Roma 5 “è pervenuta una richiesta di rettifica in contraddittorio da parte del proprietario della particella confinante (foglio 28 part. 10362 Maurizio Orlandi) dove si sta svolgendo attività edilizia, sul lato adiacente la strada di ingresso della struttura ospedaliera”. E, “considerato che in prossimità della strada d’ingresso della struttura ospedaliera verrà realizzata una elisuperficie”, l’Asl ha “ritenuto di dover definire gli esatti confini delle proprietà dell’Angelucci di Subiaco, affidando l’incarico ad un professionista”. Anche perché “l’area su cui sorge l’Angelucci di Subiaco su alcuni lati non presenta né recinzione, né strutture certe di confine” ben 41 anni dopo la sua inaugurazione, avvenuta nel 1978 da parte dell’allora presidente della Repubblica, l’indimenticabile Sandro Pertini.