ASL ROMA 5: MORTA 78ENNE (+26 POSITIVI: 412 I CONTAGIATI). LA PROPOSTA DI LEGGE PER GLI OSPEDALI MONTANI FA “13”: ROVIANO DELIBERERA’ IL 10 (SOLO SUBIACO DICE NO)
“Asl Roma 5: 26 nuovi casi positivi. 23 pazienti sono guariti. Deceduta una donna di 78 anni con precedenti patologie. 1935 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. All’Ospedale di Palestrina 41 pazienti ricoverati. A Tivoli individuata una Casa per detenuti e ex detenuti non autorizzata dal Comune, si stanno effettuando i controlli. Prosegue l’attività di sorveglianza al Nomentana Hospital”. Salgono così a 412 i positivi al coronavirus nei 70 Comuni dell’Asl Roma 5.
LA PROPOSTA SULLA LEGGE PER GLI OSPEDALI MONTANI FA 13: ROVIANO DELIBERERA’ IL 10 – Roviano venerdì diventerà il 13esimo Comune della Valle dell’Aniene aderente “alla richiesta di riqualificazione dell’Ospedale di Subiaco per la ripresa della legge regionale n° 9 del 6 aprile 2009: Norme per la disciplina dei Distretti Socio-Sanitari Montani”. La proposta, lanciata da “L’Aniene” il 4 febbraio scorso davanti alla Commissione Sanità della X Comunità Montana, è stata già deliberata dai Comuni di Affile, Agosta, Arcinazzo Romano, Canterano, Cervara di Roma, Cineto Romano, Licenza, Marano Equo, Olevano Romano, Rocca Canterano, Roiate e Vallepietra. Solo la maggioranza del Comune di Subiaco continua a dimostrarsi più realista non del re, ma della Regione, remando in direzione ostinata e contraria, come direbbe Fabrizio De André. La Giunta Pelliccia, infatti, ha così motivato il suo No: “Oggi le tipologie di ospedale sul territorio nazionale sono disciplinate da un decreto ministeriale (d.m. 70) avente forza di legge. Per fare in modo che l’ospedale possa essere classificato come tale va cambiato quel d.m. di pertinenza del ministero alla Sanità. la Regione non può legiferare su ambiti dove c’è una legge statale. Bisogna, lo ripetiamo, lavorare sulla modifica della legge statale”. Un’autentica castroneria giuridica, considerato che è lo stesso Decreto Ministeriale 70, al punto “9.2.1 Ospedale sede di Pronto Soccorso” a scrivere che: “Può essere prevista la funzione di Pronto soccorso, come descritta, in presidi ospedalieri di aree disagiate (zone montane, isole) anche con un numero di abitanti di riferimento inferiore ad 80.000”. Il Decreto Ministeriale 70, quindi, già contempla questa possibilità di concedere “la funzione di Pronto Soccorso” all’ospedale di Subiaco, che però non venne sfruttata da Zingaretti nel 2014, quando declassò l’Angelucci a “Presidio di zona particolarmente disagiata” senza nemmeno lasciargli quella classificazione, con la quale, invece, avrebbe salvato proprio il reparto di Terapia Intensiva, smantellato poi nel 2015 e trasferito a Colleferro dopo una spesa di un milione di euro. Per questo motivo “L’Aniene” sollecita la riapprovazione della legge sugli ospedali montani: per ottenere quella deroga finora non concessa dal presidente-commissario Zingaretti. Chi non vuole quella legge, a differenza del 2009, quando tutto il Consiglio regionale disse sì, abbia almeno il coraggio di chiedere a Zingaretti ciò che il presidente non ha voluto concedere in questi 6 anni, negando la classificazione di sede di Pronto Soccorso all’Angelucci, che era già possibile mantenere nel 2014 con lo stesso Decreto Ministeriale 70. Oppure abbia il coraggio di pretendere quello che Zingaretti ha concesso 5 anni fa a Bracciano, quando, per far superare la soglia degli 80 mila abitanti (anche Bracciano, come Subiaco, è sotto la soglia indicata dal Decreto 70 degli 80 mila residenti: ne ha 56.300) firmò un nuovo decreto, il 197 del 21 maggio 2015, per “rimodulare l’offerta ospedaliera della ASL Roma F, in un Polo Ospedaliero Unificato Civitavecchia-Bracciano, assegnando allo stabilimento di Bracciano, a seguito dell’incremento dei posti letto di area chirurgica, la funzione di Ospedale sede di Pronto Soccorso; e di rimodulare l’offerta di posti letto assegnando allo Stabilimento di Bracciano 57 posti letto”. Nella Valle dell’Aniene da 5 anni avrebbe potuto fare il Polo Ospedaliero Unificato Tivoli-Subiaco, recuperando la classificazione ordinaria per l’Angelucci, i posti letto tagliati dal duo Polverini-Zingaretti e un reparto salvavita come la Terapia Intensiva smantellata proprio 5 anni fa, però nessuno, a partire dallo Zinga-boyscout Pelliccia, ha finora mai osato nemmeno chiederlo al Governatorissimo.
Antonio Sbraga – L’AnienE-News n° 29 – 08/04/2020