Nel corso del 2018 aumenteranno i richiedenti asilo da ospitare nella provincia romana. “In considerazione del perdurante straordinario afflusso di cittadini stranieri che interessa l’intero territorio nazionale”, infatti, la Prefettura di Roma ha indetto un bando di gara “per l’affidamento del servizio di accoglienza in strutture temporanee di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale” per l’intero 2018. Con un leggero aumento rispetto a quanto previsto per quest’anno. Si prevedono, infatti, 8199 arrivi contro gli 8074 del 2017: 125 posti in più nei Centri d’accoglienza straordinaria (Cas). La destinazione indicata dal bando è Roma per 2160 stranieri e il resto della provincia per i rimanenti 6039. Ma non per tutti i 120 municipi della Città Metropolitana: “con esclusione dei comuni di Anticoli Corrado, Ariccia, Castelnuovo di Porto, Gerano e Gallicano, Roviano, Tolfa”, perché le amministrazioni di questi 7 centri hanno già attivato uno Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) comunale. La quota massima quotidiana riconosciuta dalla Prefettura per l’ospitalità di ciascun migrante sarà di 35 euro al giorno, con un costo presunto complessivo di 356 milioni e 123 mila euro sino a fine 2019. La scadenza per la presentazione delle domande da parte di “associazioni, fondazioni, enti ecclesiastici, enti pubblici e del privato-sociale” è prevista per il prossimo 12 gennaio. Ma “tali soggetti devono avere, tra i propri fini istituzionali, quello di operare in un settore d’intervento pertinente con i servizi oggetto della presente procedura”. Anche se “potranno altresì partecipare gli operatori economici titolari di strutture ricettive (alberghiere, extra-alberghiere e paralberghiere)” secondo precise modalità fissate dal bando. I vincitori della procedura
dovranno assicurare la “Fornitura dei pasti, dei servizi di gestione amministrativa, assistenza sanitaria e generica alla persona; il servizio di pulizia e igiene ambientale e la distribuzione di beni (effetti letterecci, vestiario, kit per l’igiene, pocket money, etc)”.
I TETTI IN PROVINCIA – “Ove il numero e la frequenza degli arrivi di migranti nel territorio nazionale rendano necessario, come accaduto in passato, un incremento delle capacità ricettive della struttura di accoglienza, farà ricorso agli aumenti di prestazione rapportati al numero maggiore di presenze nel centro fino al massimo previsto”, avverte la Prefettura. Nei 113 Comuni si potranno ospitare fino ad un massimo di 100 richiedenti asilo nei borghi inferiori alle 3mila anime, con il limite che sale a 200 per i municipi fino a 15mila abitanti ed a 300 per i centri con oltre 15 mila residenti. “Per i comuni di Allumiere e Capena (in quanto risultano aver presentato richiesta di finanziamento per un numero di posti SPRAR congruo rispetto alla quota prevista per la clausola di salvaguardia con decorrenza 1° luglio 2017, che, tuttavia, ad oggi non risultano attivi) si sottoporranno i contratti con gli eventuali CAS attivati a condizione risolutiva, in caso di successiva attivazione dei progetti SPRAR già finanziati”.
CAS E SPRAR – Nei 43 Comuni del Lazio che hanno già attivato gli Sprar (con 4313 ospiti) non è possibile aprire questi nuovi Cas previsti dal bando della Prefettura. I Cas già operativi fino allo scorso anno contavano 3683 posti, di cui 1782 a Roma, come quantificato dal 12esimo Rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni. Il Comune di Subiaco ha rimandato al marzo prossimo la richiesta di apertura dello Sprar.
LA PROTESTA DI ARCINAZZO – il 2 gennaio i circa cento richiedenti asilo ospitati in due strutture agli Altipiani di Arcinazzo hanno bloccato la via provinciale per Fiuggi fino all’intervento dei carabinieri e della polizia, che hanno identificato alcuni manifestanti. E 5 richiedenti asilo sono stati costretti a dormire all’aperto davanti alla chiesa a causa del provvedimento della revoca della misura d’accoglienza.