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UN GIORNO IN PROCURA – GIUGNO 2020

21/06/2020 TOR BELLA MONACA: COCAINA SCARICATA NELLE FOGNE DURANTE UN BLITZ ANTIDROGA: 10 ARRESTI – Dieci persone arrestate, diverse dosi di cocaina e 35 di eroina sequestrate insieme a diverse centinaia di euro in contanti, ritenuti guadagno di attività illecita. È questo il bilancio dei blitz antidroga eseguiti dai carabinieri di Frascati nel quartiere Tor Bella Monaca, a Roma. I militari sono intervenuti in un condominio di via Mitelli dove hanno notato un gruppo di persone aggirarsi in modo sospetto. A quel punto, il gruppo è scappato e si è barricato in una casa. Intuendo che gli uomini potessero disfarsi di droga, dopo aver circondato il palazzo i carabinieri hanno controllato gli scarichi del sistema fognario. Poco dopo nei tombini sono cadute almeno 50 dosi di cocaina, subito recuperate. Entrati nell’appartamento, hanno sequestrato altre dosi, una pressa per il confezionamento dello stupefacente, due bilancini di precisione e diverse centinaia di euro in contanti.

 

20/06/2020 BORGHESIANA, RISSA DAL BARBIERE CON IL RASOIO TRE FERITI E ARRESTATI – Hanno litigato davanti a un barbiere in via Montemaggiore Belsito, alla Borghesiana. Prima gli insulti, quindi la rissa. A un certo punto è spuntato anche un rasoio: tre persone sono rimaste ferite, piantonate in ospedale, al Policlinico di Tor Vergata. Tutti arrestati per concorso in rissa e lesioni aggravate. Si tratta di un pregiudicato romano di 22 anni, e di due fratelli egiziani, di 20 e 25 anni. Le loro prognosi sono comunque superiori ai 21 giorni ciascuno. E per questo motivo la polizia procede anche senza denunce di parte. In particolare uno dei tre è fuggito in motorino dopo aver sferrato due fendenti al volto di un ragazzo più giovane, che è rimasto ferito e probabilmente rimarrà sfregiato. I medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico per la sutura dei profondi tagli su una guancia e alla fronte. Gli investigatori del commissariato Casilino Nuovo sono accorsi fuori dal negozio insieme con alcune volanti dopo che i passanti avevano segnalato la rissa fra i tre. Anche il 22enne fuggito in motorino è rimasto ferito ed è stato rintracciato più tardi dagli agenti. Al pronto soccorso è poi finito un altro avventore del negozio, ovvero il fratello del 20enne.

 

15/06/2020 GUIDONIA, 30 MILIONI SEQUESTRATI A UN COSTRUTTORE SICILIANO – Beni per 30 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Palermo a Giovanni Pilo, 83enne, imprenditore edile palermitano residente a Guidonia Montecelio, ritenuto in stretti rapporti con Cosa nostra. Di lui parlò anche Masino Buscetta. Il provvedimento è stato emesso dalla Prima Sezione penale e misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, presieduta da Raffaele Malizia, su proposta del direttore della Dia, il generale Giuseppe Governale, d’intesa con il pm Dario Scaletta, dell’Ufficio Misure di Prevenzione, coordinato dal procuratore aggiunto Marzia Sabella. Giovanni Pilo, nel 1976 e nel 1985, è stato sottoposto a sorveglianza speciale per gravi indizi di appartenenza a cosa nostra, sulla base dei collegamenti accertati con Calogero D’Anna, esponente mafioso della famiglia di Terrasini; dei rapporti intrattenuti con la famiglia Gambino, inserita nella cosca della Noce, tra l’altro per aver sposato nel 1974 Anna Gambino, sorella di Giacomo Giuseppe, detto “‘u tignusu”, capo del mandamento di San Lorenzo e quindi componente della Commissione provinciale di Palermo di cosa nostra; degli stretti rapporti intercorsi con Francesco Cinà, esponente mafioso della famiglia di San Lorenzo, a cui aveva dato disponibilità di una villa, all’interno della quale venne ospitato, fra gli altri, l’allora latitante Leoluca Bagarella (secondo quanto riferito dal defunto mafioso Leopoldo Di Trapani), e detenute illegalmente armi e munizioni. Inoltre, a seguito delle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Tommaso Buscetta, Salvatore Contorno e Salvatore Anselmo, è stato rinviato a giudizio nell’ambito del maxi-processo e successivamente condannato a 7 anni di reclusione per partecipazione ad associazione mafiosa. Le indagini patrimoniali hanno consentito di ricostruire la carriera professionale di Giovanni Pilo, schierato, nel corso della seconda guerra di mafia degli anni ’80, dalla parte dei Corleonesi, i quali, risultati vincenti, scelsero di farsi affiancare anche da costruttori edili per il controllo dell’urbanizzazione selvaggia ed il conseguente avvio di progetti speculativi ai danni del capoluogo siciliano (il ‘sacco di Palermo’). Pilo, della famiglia mafiosa di Palermo – Resuttana, finanziò le sue iniziative imprenditoriali con capitali illeciti e trasse un vantaggio concorrenziale nello svolgimento della sua attività grazie all’appoggio della mafia, in quanto collettore degli interessi di cosa nostra nell’ambito delle attività imprenditoriali nel settore delle costruzioni edili ed immobiliari. In tal senso, hanno reso dichiarazioni numerosi collaboratori Francesco Onorato, Giovanni Brusca, Angelo Siino, Antonino Avitabile, Giuseppe Marchese, Salvatore Cancemi, Calogero Ganci, Giovan Battista Ferrante, Francesco Paolo Anzelmo. Gli accertamenti svolti hanno, inoltre, disvelato una netta sperequazione fra i redditi dichiarati da Pilo rispetto agli acquisti effettuati ed agli investimenti sostenuti per l’attività d’impresa. Ciò ha indotto il Tribunale della prevenzione a concordare con la Dia sul fatto che i capitali utilizzati fossero di provenienza illecita e a disporre, conseguentemente, il sequestro dei sui beni e di quelli intestati alla coniuge e al figlio, stimati prudenzialmente in 30 milioni di euro: intero capitale sociale e relativo compendio aziendale di 5 società di capitali con sede in Roma; quote di partecipazione in 2 società di capitali, operanti nel settore immobiliare e delle costruzioni edili; 2 strutture ricettive alberghiere: una pronta, in Ladispoli (Rm) ed un’altra, in Guidonia Montecelio, ancora in corso di definizione; 38 immobili, alcuni locali commerciali e 4 terreni ubicati fra Palermo, Terrasini, San Vito lo Capo, Roma e Dello (Bs) ed una grande villa ubicata a Mondello; 6 rapporti bancari e 5 polizze vita.

 

04/06/2020 PONTE DI NONA, SMANTELLATA PIAZZA DI SPACCIO: 12 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE – La Squadra Mobile, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha dato esecuzione a 12 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP, di cui 10 in carcere e 2 agli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti romani. I poliziotti della VII Sezione – Antidroga hanno smantellato un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi da fuoco, organizzato militarmente con l’aggravante di essere una consorteria criminale armata, operante nella zona di Ponte di Nona.

 

03/06/2020 – ESTORSIONI E SPACCIO DI DROGA, 23 INDAGATI TRA LAZIO (ANCHE OLEVANO ROMANO) E CAMPANIA – Detenzione, acquisto, trasporto e cessione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione continuata. Sono le accuse di cui, a vario titolo, dovranno rispondere i 23 indagati nell’ambito di un’operazione dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frosinone. In carcere sono finite cinque persone, mentre altre otto sono ora agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Tre persone, di origine straniera, risultano invece ricercate. Sono centinaia gli episodi che hanno visto gli indagati acquistare, trasportare e vendere stupefacenti di ogni tipo, su tutti hashish, marijuana e cocaina, nei comuni della provincia frusinate, quali Alatri, Ferentino, Pontecorvo, Cassino, Arnara, Castro dei Volsci, Pofi, Ceccano, Ripi, Colfelice, San Giovanni Incarico, Arce e Ceprano, nella zona sud di Roma, a Olevano Romano, nonché a Cercola e Casoria, nel Napoletano. Durante le indagini è emerso che il trasporto dello stupefacente, quando si trattava di grossi quantitativi, avveniva con una staffetta di due autovetture di cui una precedeva la seconda per avvisare di eventuali posti di blocco. In alcuni casi, venivano utilizzati anche mezzi pubblici per confondersi con i passeggeri.

 

01/06/2020 IL VICE QUESTORE MARCO MORELLI ALLA GUIDA DEL COMMISSARIATO DI COLLEFERRO – Avvicendamento alla guida del Commissariato di Colleferro, che comprende i Comuni di Affile, Arcinazzo Romano, Artena, Bellegra, Carpineto Romano, Cave, Colleferro, Gavignano, Genazzano, Gorga, Jenne, Labico, Montelanico, Olevano Romano, Rocca S. Stefano, Roiate, Segni, Vallepietra, Valmontone. Al posto di Angelo G. Vitale, nominato a capo del Commissariato Porta Pia di Roma, è arrivato il Vice Questore Marco Morelli, alle dipendenze della Polizia di Stato dal 1989. È nato a Bolzano nel 1969, è stato Commissario Capo presso il Commissariato Viminale. Dal 2005 al 2012 è stato operativo presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Segreteria Tecnica Amministrativa per la gestione dei fondi europei e programmi operativi nazionali (Pon). Nel 2012 da Vice Questore Aggiunto è tornato a Bolzano presso l’Ufficio Personale della Questura, e presso lo stesso ente, due anni dopo, è dirigente dell’Ufficio Immigrazione.