IL COMMENTO – UN ANNO DOPO QUELLE “PORTE APERTE AI CANTIERI” ORA SAREBBE DA METTERE ALLA PORTA I DIRIGENTI DELL’ASL 5

Il primo agosto si celebrerà il primo anniversario di una delle più vergognose opere di propaganda mai viste attuare da un’azienda sanitaria pubblica. Ve la ricordate? Era il primo agosto 2019 e l’Asl Roma 5 diramò il seguente comunicato dopo 4 anni di attese per l’avvio dei lavori, poi finalmente annunciati nel febbraio 2019, infine appaltati a giugno, però senza partire mai: “Porte aperte ai cantieri di Subiaco”. La Asl Roma 5 dà appuntamento per il 1 agosto a chiunque desideri visitare i cantieri aperti presso l’ospedale Angelucci di Subiaco. In quella data, dalle 10 alle 11 del mattino, in piccoli gruppi composti da un massimo di 10 persone, e nel rispetto delle norme di sicurezza, sarà possibile accedere all’area cantiere dell’elisuperficie e del Pronto Soccorso. L’iniziativa della Direzione strategica nasce dalla considerazione che, nei limiti del principio di sicurezza, i cittadini, quando possibile, dovrebbero avere l’opportunità di vedere cosa, quanto e come si sta realizzando ai fini di un ampliamento e miglioramento dell’offerta sanitaria”. Questo scrisse l’Asl Roma 5, trattando i cittadini della Valle dell’Aniene alla stregua degli “Umarell”, come vengono definiti quegli anziani che passano il tempo ad osservare i cantieri. Un anno dopo, invece, i cittadini hanno visto “cosa, quanto e come NON si sta realizzando ai fini di un ampliamento e miglioramento dell’offerta sanitaria” visto che i lavori, previsti “entro 160 giorni”, sono ancora ben lontani dalla loro fine. All’Asl Roma 5 ci vorrebbero sì nuove “porte aperte”, ma stavolta per mettere alla porta i dirigenti incapaci di una delle aziende sanitarie peggio gestite nel Lazio (nel silenzio complice dei sindaci di questo comprensorio).

 

Antonio Sbraga