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“Passacaglia per Cervara”, il regalo indelebile di un cittadino onorario da Oscar: Ennio Morricone

Il maestro scomparso ricordato dal suo buen retiro montano di Campaegli

“Notturno – Passacaglia per Cervara è una composizione che ho scritto in omaggio alla straordinaria bellezza di questa cittadina”. Questo è il regalo più bello che il maestro Ennio Morricone, morto il 6 luglio a 91 anni, ha fatto a Cervara di Roma, di cui era cittadino onorario dal 2006. E proprio quando l’allora sindaco, Luigi Rossi, lo insignì della cittadinanza onoraria il premio Oscar diresse un concerto all’interno della chiesa di Maria santissima della Visitazione. “Le sue note impresse sulla Scalinata degli Artisti rimarranno a memoria e in ricordo del grande artista compositore delle più belle colonne sonore del cinema”, ha scritto il sindaco di Cervara, Adriano Alivernini. Ma Morricone da oltre trent’anni aveva il suo buen retiro in una baita di Campaegli: “In questo bellissimo ambiente ho trovato spesso fonte d’ispirazione per le musiche che ho scritto e che vivono di questa trovata serenità” spiegò allora il maestro. Il quale, in un’intervista di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera” raccontò l’incontro con un altro romano innamorato della Valle dell’Aniene, don Paolo Pecoraro, storico preside del Liceo Braschi di Subiaco: “Un giorno in piazza Colonna incontrai un prete partigiano, don Paolo Pecoraro, che mi disse: ‘Tra poco ne sentirete delle belle’. Poco dopo sentii un botto. Era la bomba di via Rasella. Poi arrivarono gli americani, e suonai la tromba per loro nei locali di via Cavour. Non ci davano soldi ma cibo — pane bianco, cioccolata, anche pietanze già cucinate — e sigarette; io non fumavo, rivendevo le sigarette per strada e portavo i soldi a casa». Don Paolo Pecoraro, che fu poi professore e preside di scuola pubblica a Subiaco, si è meritato la medaglia d’argento della Resistenza, per il bene compiuto durante l’occupazione tedesca, come ha ricordato anche Giulio Andreotti sul Corriere della Sera qualche anno fa: «un giovane sacerdote sventolava in Piazza San Pietro a Roma una bandiera rossa incitando i cittadini romani a sollevarsi».