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“Grave carenza di medici”, l’Asl Roma 5 costretta a ingaggiare 20 neo-laureati per i Pronto Soccorso

Subiaco la struttura con meno accessi (7552) e oltre il doppio di “rifiuto ricoveri”

I 5 Pronto Soccorso dell’Asl Roma 5 “presentano carenze di personale che si sono accentuate”, avverte l’azienda sanitaria che, “a fronte delle improcrastinabili esigenze, ha espletato procedure per il reclutamento di personale medico con risultati parziali e, in alcuni casi, completamente insoddisfacenti”. Quindi ora è costretta ad assegnare “20 incarichi di lavoro autonomo a personale medico neolaureato per le esigenze del Dea di I livello e dei Pronto Soccorso aziendali”. Con 20 “contratti di collaborazione coordinata con compenso orario omnicomprensivo pari a 40 euro” per un importo complessivo di 784 mila euro.

SUBIACO, OLTRE IL DOPPIO DI “RIFIUTO RICOVERI” – Nel bilancio consuntivo approvato dall’Asl Roma 5 sono contenute le tabelle relative all’attività dei 5 Pronto Soccorso nel 2019. I due della Valle dell’Aniene sono in testa e in fondo alla classifica, guidata da Tivoli con 36 mila e 417 accessi. Cinque volte più di Subiaco, che con i suoi 7552 accessi è l’ultima delle strutture, ma prima per il “rifiuto ricovero”, firmato da ben 1443 pazienti, pari al 19,1%. Una percentuale più che doppia rispetto alla media aziendale dell’8,8% (Tivoli è al 7,5%). Anche per i trasferimenti dei pazienti Subiaco (3,3%) supera Tivoli (2%), mentre nel nosocomio tiburtino hanno trovato più posti letto per i “ricoveri in loco”: il 13,3% dei pazienti contro l’11,5% di coloro che sono riusciti a trovare posto all’Angelucci di Subiaco, il più piccolo ospedale del Lazio con i suoi appena 29 posti letto per pazienti acuti (più i 10 della Lungodegenza, non disponibili per i pazienti provenienti dal Pronto Soccorso). A Subiaco per tutta l’estate il Pronto Soccorso è andato avanti con soli 3 medici su 5 in organico (uno non è mai stato rimpiazzato dal gennaio scorso ed un altro è in malattia da alcuni mesi).

TIVOLI, RECORD “GIORNATE DI DEGENZA” – Oltre all’ingaggio dei 20 neolaureati, l’Asl ha dovuto provvedere anche al conferimento di 9 “incarichi di lavoro autonomo a medici-chirurghi in possesso della laurea in medicina e chirurgia, abilitati all’esercizio della professione e iscritti all’albo, da assegnare ai Pronto Soccorso dell’Azienda, alle UU.OO.SS. Medicina d’urgenza dei presidi ospedalieri di Tivoli e Colleferro, al fine di garantire il mantenimento dei LEA e delle attività proprie dell’emergenza-urgenza e fronteggiare gli effetti diretti e indiretti derivanti dalla diffusione del COVID-19”. Nei 188 posti letto per acuti dell’ospedale di Tivoli lo scorso anno sono state totalizzate 55 mila e 694 giornate di degenza, sei volte superiori alle 9153 dell’ospedale di Subiaco per i suoi 1072 degenti (6370 a Tivoli). Giornate che sono fruttate all’Asl 19 milioni e 297 mila euro di rimborsi da parte della Regione, che per Subiaco ha invece rimborsato 2 milioni e 849 mila euro alla Roma 5.