Un maxi-risarcimento di oltre due milioni e 128 mila euro per una presunta diagnosi sbagliata: all’ospedale di Tivoli undici anni fa, infatti, avrebbero scambiato un caso di tubercolosi per una sindrome influenzale. E, da allora, una bambina di Palombara Sabina vive in una sorta di stato vegetativo. Per questi motivi, con una sentenza storica nella causa civile promossa dai genitori della piccola, il Tribunale di Tivoli ha condannato l’Asl Roma 5, che ha già incaricato i propri legali per ricorrere in Corte d’Appello, a risarcire i danni alla famiglia della piccola. La sentenza del giudice, Fernando Scolaro, non ha individuato un errore individuale di un singolo medico, ma addebita il presunto caso di malasanità a quello che ritiene piuttosto un mancato consulto per la diagnosi della piccola malata palombarese all’interno del nosocomio tiburtino nel lontano 2007.Per questi motivi ha condannato l’azienda “a risarcire gli attori I.L. e V.V. nella qualità di genitori esercenti la responsabilità genitoriale sulla minore D.V. in danni indicati in motivazione, liquidati in euro 2.028.961 quanto i danni patiti dalla minore, oltre interessi. Condanna la convenuta Asl a risarcire A.V.V. i danni indicati in motivazione, liquidati in euro 100.000 oltre interessi”. Ma l’azienda sanitaria tiburtina, avvertendo “la necessità di dover impugnare la sentenza emessa dal Tribunale di Tivoli”, ha già dato incarico all’avvocato romano Stefano D’Acunti (onorario pari a complessivi 15 mila e 464 euro) “in quanto lesiva degli interessi della stessa Asl Roma 5”. L’azienda ha anche trasmesso il provvedimento “al curatore fallimentare della compagnia Faro Spa ai fini dell’iscrizione dell’importo nello stato passivo”. Ora la compagnia assicurativa dell’azienda sanitaria è l’Amtrust Europe Limited e il premio lordo annuale è passato da un milione 176 mila e 750 euro del 2015 ai 4 milioni e 577 mila euro attuali. Anche il numero degli eventi avversi in tutta l’Asl Roma 5 è aumentato: 10 a fronte degli 82 sinistri del 2012, 13 su 91 nel 2013, 10 su 83 nel 2014, 31 (di cui 29 cadute) su 94 sinistri nel 2015 e 26 (di cui 22 cadute) su 82 sinistri registrati nel 2016.