E LA VALLE DELL’ANIENE RIMASE A SECCO…

“Il Comune di Subiaco ribadisce comunque la sua assoluta contrarietà ad ogni prelievo sul bacino del Pertuso superiore a 360 l/s, come già formalmente comunicato alla Regione Lazio, a cui è stata richiesta la revoca del provvedimento”. Sono le ultime parole famose del novembre scorso: 2 mesi dopo la Regione ha prorogato per altri 6 mesi le captazioni del Pertuso nel silenzio assordante di tutta la Valle dell’Aniene. Che, al contrario, è scattata sull’attenti con la gran parte dei sindaci schierati come soldatini il 23 gennaio scorso nel picchetto d’onore allestito per Zingaretti. Il quale, oltre ad azzerare i prelievi al lago di Bracciano, negli stessi giorni ha firmato una “Svolta storica per il reatino e le sue fonti del Peschiera–Le Capore. Risolta l’interferenza d’ambito con un accordo epocale che stabilisce il ristoro ai Comuni della provincia di Rieti per un ammontare complessivo di 224mln € in 30 anni. In questo modo, l’Ato 3 ed i suoi Comuni vedono così definito il sostegno economico a tutela della più importante fonte di approvvigionamento del Lazio che ha servito per tanti anni i Comuni facenti parte di Ato2, ovvero Roma Capitale ed Area Metropolitana. Non si può lasciare la tutela della risorsa agli eventi della natura, ma deve essere garantita dagli investimenti e, dunque, dagli interventi umani. Ato3, tra l’altro, si impegna a rendicontare a cadenza biennale l’utilizzo delle somme erogate da Ato2. Qualora queste non dovessero essere totalmente utilizzate, l’Ato2 s’impegna ad utilizzarne le differenze, al fine di mitigare il costo della tariffa in bolletta”. E il ristoro per la Valle dell’Aniene? Pane e acqua, anzi solo panem et circenses a secco, perché l’acqua se la prendono loro…