Sono scese in campo, quello agrario, sette mamme per salvare l’Istituto “Sereni” di San Vito Romano. Solo grazie alla loro iscrizione, infatti, è stato possibile raggiungere la fatidica soglia dei 21 studenti necessaria per la formazione della prima classe della scuola secondaria. Le 7 donne, tutte in un’età compresa fra i 25 e i 55 anni, hanno deciso di iscriversi per evitare la mancata formazione di una prima classe all’Istituto, che già lo scorso anno aveva mancato il quorum necessario. “Un’ottima notizia- tira un sospiro di sollievo il Comune di San Vito- che si aggiunge all’imminente partenza dei lavori di ristrutturazione della palestra dell’Istituto ed all’ampliamento degli spazi didattici a disposizione degli alunni, grazie all’inclusione dei locali precedentemente utilizzati dal Centro di Formazione Professionale TivoliForma, ora già visionati ed in procinto di essere presi in carico dai preposti enti metropolitani”. Nelle settimane precedenti era risultata vana la “battaglia affinché il nostro territorio venga riconosciuto come Montano, potendo così aver riconosciuti quei diritti e deroghe proprie dello status di comune montano, sia in ambito scolastico che territoriale”. E il Comune si era chiesto “come mai l’Istituto attragga di più gli studenti dei paesi limitrofi che non i nostri ragazzi. Viene naturale il dubbio che ciò possa essere il frutto avvelenato, inaspettato e spero non voluto, di una campagna scellerata che a forza di proclamare e preannunciare la chiusura della sezione ha spaventato gli studenti, dissuadendoli e provocando di fatto il rischio che veramente si chiuda”. E, per scongiurare il pericolo, “per i ragazzi di San Vito iscritti alla sede distaccata dell’ITA Sereni è a disposizione anche una borsa di studio biennale del valore di 1000 euro messa a disposizione dalla Fondazione Castellini, incentivo importante a garanzia del diritto allo studio”. La sede, inaugurata nel 2010, vanta rapporti con molte aziende agricole del comprensorio: Affile, Castel Madama, Ciciliano e Genazzano.